08 Gennaio 2023, 06:01
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CATANIA. Sei nato a Catania nel ’90, quali sono i tuoi primi ricordi da bambino? Com’era la nostra città negli anni della tua adolescenza?
Il ricordo che ho di Catania nella mia adolescenza, nella mia infanzia, è di una Catania molto movimentata. Ricordo che piazza Teatro Massimo era il fulcro della movida, in tutto e per tutto. Era veramente pienissima e tutto si svolgeva là, praticamente.
Credo che mio padre abbia influenzato la mia vita senza nemmeno volerlo, nel senso che io non mi sono mai confrontato con mio padre per quanto riguarda l’arte, anzi sono sono sempre stato molto schivo nei confronti della mia famiglia per tantissimi motivi che comunque richiederebbero uno psicologo e non un’intervista.
Quindi credo che abbia influenzato il mio percorso artistico il fatto stesso che io sia suo figlio, secondo me. In qualche modo credo che mi abbia trasmesso un pò la passione per l’arte e per la scrittura.
Io fin da piccolissimo ero molto attratto da tutto quello che poteva significare un simbolo di ribellione, diciamo.
Ero già molto attratto dal discorso nell’hip hop.
Mi piaceva tantissimo tutta la cultura urban che poteva variare dalla break dance allo skate, quindi sono stato fin da subito attratto.
Da ragazzino mi ricordo che mi vestivo largo, esattamente come i miei idoli in America: baggy jeans, cappellino da baseball e magliette super larghe.
Con Tano Punch siamo ancora amici, lo reputo ancora un fratello, e spesso e volentieri siamo piure assieme, per bere qualche drink e non solo. Sono molto grato al percorso che ho fatto con i Double Damage, perché sicuramente è stato un tassello fondamentale per la mia crescita artistica.
E’ anche bello tornare indietro nel tempo e vedere tutto quello che abbiamo fatto assieme, perché in un certo senso è un po lo specchio di quello che ero prima e mi fa vedere l’evoluzione da prima ad oggi.
“L’Ignorapper” è stato un pò il mio trampolino di lancio, tra virgolette, nel mio percorso da solista. Anche prima in un certo io ero solista, perché sono sempre stato io il cantante dei Double Damage, Tano appunto si occupava di farmi le basi. Però era un rapporto talmente simbiotico che era come se fosse un gruppo vero e proprio. Non era per me una “roba” dove io facevo semplicemente il rap, era proprio un gioco di squadratra me elui. Quindi “L’Ignorapper” è stato poi una sorta di svezzamento per quanto riguarda il mio percorso artistico da solista.
E’ stato un pò la voglia di continuare e di non fermarmi nonostante le difficoltà e nonostante tutti i muri che mi si presentavano davanti.
Sono del parere che la donna sia veramente l’emblema della vita e lo dico davvero in senso molto filosofico, perché per me, per quanto mi riguarda, regalare un’emozione o avere in regalo un’emozione da parte di una donna, che può essere anche una semplice notte, è qualcosa di magico.
Non è semplicemente un rapporto sessuale o un rapporto di complicità tra due persone, ma diventa secondo me veramente propria poesia e storia, che poi influisce molto sulla tua crescita personale.
Reputo la donna veramente qualcosa in più.
MTV Spit è stato un bellissimo traguardo per quanto riguarda la mia carriera. E’ stato il coronamento di tutta la fatica che ho fatto durante il mio percorso da freestyler. Per me il freestyle è stato super importante. E’ stata la prima disciplina che mi ha avvicinato in maniera seria al mondo del rap.
Ricordo con tantissimo piacere i miei due titoli regionali.
Sono stato campione regionale per ben due volte, ed ogni volta che arrivo in finale in Italia sono arrivato come minimo in semifinale.
Quindi poi arrivare a passare tutte le selezioni successivamente per arrivare in un canale come MTV Spit, che ricordo che guardavo da bambino, è stato veramente molto bello.
Il mio percorso da freestyler arriva a mettere una coccarda, se possiamo dire, con il Mic Tyson, che è stata l’ennesima conferma che in Italia, per quanto riguarda il freestyle, ho dato il mio contributo, e chiunque sia cresciuto col freestyle ricorda L’Elfo che fa freestyle con molto affetto.
Quindi sì, sicuramente il Mic Tyson è stata una bellissima chiusura di carriera per quanto riguarda il freestyle, anche se io, vi dico la verità, non ho mai puntato ad essere un grande avversario.
Io ho sempre puntato in un certo senso a far uscire la mia vera natura, cioè a dimostrare di essere un grande artista. Quindi per quanto riguarda la discografia, per quanto riguarda ogni singola canzone.
Nonostante questo continuo ad amare il freestyle e credo che sia una disciplina magica.
Credo che Catania sia una sorta di “gabbia”, ed allo stesso tempo che sia una sorta di “prova” per ogni persona.
Perché si sa che qui nel Sud Italia è tutto molto difficile. Anzi, nello specifico in Sicilia è molto più difficile, perché, se parliamo di arte, un posto come la Campania è sempre stato avanti anni luce.
Per quanto riguarda le possibilità qui a Catania, prima prima che io facessi il miracolo con la mia musica, prima che fossi accettato anche in Italia nel mio piccolo, era veramente utopia pensare che un artista potesse diventare famoso o potesse guadagnare con la propria musica.
Quindi amo ed odio Catania allo stesso tempo.
Credo che il nemico principale di ogni persona, o meglio di ogni persona come me, sia di fronte allo specchio. Sicuramente tutti i casini che ho in testa e tutto il mio caos interiore è una roba che mi ha fatto stare male, tantissime volte e tuttora mi fa stare male, ma è anche il mio punto di forza, perché io vivo un pò come se fossi un’araba fenice: mi piace crollare, in un certo senso come se fossi un pò masochista, per poi rialzarmii più forte di prima.
Questo è il mio pregio ed anche il mio difetto.
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08 Gennaio 2023, 06:01
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