28 Novembre 2012, 13:13
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Circa duecento relatori per oltre una ventina di eventi ai quali parteciperanno studiosi, economisti, politologi, docenti universitari, i massimi vertici dello Svimez, imprenditori, politici, amministratori e sindacalisti provenienti da tutto il Mezzogiorno d’Italia. Cinque giorni fitti di appuntamenti, incontri e momenti di confronto per approfondire “La felicità oltre i cambiamenti geoeconomici”, il tema della V edizione de “Le Giornate dell’Economia del Mezzogiorno”, organizzata da Fondazione Curella, Diste Consulting, con il supporto di Banca Popolare Sant’Angelo e Intesa San Paolo, che si svolgerà dal 3 al 7 dicembre 2012. Alla conferenza stampa di presentazione di oggi, a Palazzo Comitini, hanno partecipato Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella, Alessandro La Monica, presidente del Diste Consulting, Giovanni La Barbera, in rappresentanza di Intesa San Paolo, Giovanni Asaro, direttore Inail, Salvatore la Rosa, docente dell’Università Kore di Enna, e Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi.
“Felicità vuol dire benessere, equilibrio, continuare a vivere una realtà differente ed imparare ad adattarsi ai cambiamenti e ai nuovi redditi – ha detto il professore Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella – oggi bisogna guardare alle prospettive e non alle contingenze, tenendo conto dei giovani e del loro ingresso nel mercato del lavoro. Dal 2008 siamo in un tunnel dal quale non si vede via d’uscita – ha proseguito –. Le informazioni che ogni giorno arrivano trattano la crisi come qualunque altra, forse un po’ più lunga, un po’ più dolorosa e il massimo dello sforzo per definirla qualcosa di veramente importante è stato quello di paragonarla alla crisi del 1929. Invece – ha continuato Busetta – siamo di fronte ad un cambiamento epocale perché dal 2008 nulla è stato come prima e soprattutto per i prossimi anni bisognerà attrezzarsi in modo diverso. Per questo servono risposte straordinarie sia a livello politico, che economico e sociale”.
“Mentre c’è una generazione che continuerà ad essere protetta, un’altra ha sulla pelle solo la disperazione. Di fronte a problematiche così ampie – ha aggiunto il professore Pietro Busetta – servono statisti e non politicanti, servono coloro che guardano al futuro e non personale politico che pensa alle elezioni successive, serve chi ha l’ordine di grandezza dei miliardi di euro, perché è quello del Pil nazionale e del debito pubblico e non chi al massimo ragiona dei ventimila euro che ogni mese porta a casa. Chi ha capacità di leggere la complessità e non chi misura lo stato della crisi dai ristoranti più o meno pieni”, ha concluso il presidente della Fondazione Curella.
In queste giornate ci sarà spazio per incontri con autori di pubblicazioni che si sono occupati di economia, finanza e politica, per la premiazione di tre dei migliori video realizzati da studenti palermitani, dibattiti che vedono il coinvolgimento dell’Università di Palermo, ma si parlerà anche di turismo, anche verde, alberghi, trasporti, beni culturali. Il programma delle iniziative è stato presentato da Alessandro La Monica, presidente del Diste Consulting: “Il filo rosso che lega tutti gli eventi è il turismo nella sue varie sfaccettature, inteso anche come settore che deve adeguarsi ai nuovi scenari”.
A proposito di turismo è intervenuto Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi Palermo, che si è soffermato sui costi e benefici della “green economy” anche in funzione dell’evento di mercoledì 5 dicembre che prevede la presentazione in anteprima del progetto “Horeca” che riguarda il turismo verde e gli alberghi, la prima rete di imprese in grado di progettare, costruire, gestire e promuovere gli hotel di domani che saranno improntati su un nuovo modello di accoglienza di e di “green building”. Sempre in tema di turismo, un convegno verrà organizzato dalla Kore di Enna, il 6 dicembre, incentrato sul rapporto fra trasporti, beni culturali e turismo. “Tre aspetti imprescindibili della medesima realtà – ha osservato il professore Salvatore La Rosa – che non possono essere analizzati singolarmente, sono tutte facce di una stessa medaglia”.
Il direttore dell’Inail Sicilia, Giovanni Asaro, si è soffermato sull’importanza delle Giornate dell’economia che “servono per riflettere sui vari aspetti più umani che strettamente economici per rivalutare di fatto la manodopera e il lavoro dell’uomo e garantirne il suo benessere che non può prescindere dalla sua tutela in ambito lavorativo”.
“La competitività delle imprese del Mezzogiorno e della Sicilia a livello internazionale, guardando sempre al Mediterraneo perché a quest’area bisogna rivolgersi con attenzione – ha sottolineato Giovanni La Barbera di Intesa San Paolo – e il Sud può avere strumenti in più per affrontare e superare in modo virtuoso la crisi”.
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28 Novembre 2012, 13:13