07 Luglio 2010, 10:53
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Se Edi fosse perfetto, se trasformasse in gol almeno la metà delle azioni che inventa e ruzzola, noi lo ameremmo un po’ di mano. Vogliamo bene alla sua virtù e alla sua sfortuna, alla foglia, alla zolla di terra, al refolo di vento che impiastriccia i sogni degli uomini e li rovina a terra in un improvviso autunno. Vogliamo bene a Cavani perché ci racconta la nostra vita. Possiamo immaginarci al suo posto con quella corsa coraggiosa che si concluderà – facile scommessa – con un’altra rete divorata possibilmente a porta vuota. Possiamo immaginare lui sulla nostra sedia da tv, con quasi niente intorno, tranne gli unici beni veri ed eterni: l’amore e la voglia di provarci ancora.
Edi ieri ha lasciato il mondiale. E presto lascerà Palermo. Chi scrive ricorderà certe interviste in cui si cominciava col pallone e si finiva con Dio, senza averlo previsto. Ciao, guerriero col cuore al posto giusto. E che importa se il piede, alle volte, è sbagliato. R.P.
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07 Luglio 2010, 10:53