Elezioni, a Catania arrivano i “big” |Berlusconi e Grillo, sfida a distanza

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24 Ottobre 2017, 05:25

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CATANIA – Se la giocano per un pugno di voti. E non solo in Sicilia. Sabato Catania sarà caput mundi della politica italiana, se restano confermati i due comizi di Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Il condizionale resta d’obbligo fino all’ultimo, soprattutto per la conferma da parte dell’ex presidente del Consiglio, ma l’atmosfera in città è già calda e promette di infuocarsi da qui a cinque giorni. Perché, mai come in passato, in Sicilia i due leader si giocheranno tutto. Faccia, credibilità, futuro politico. Un mantra che vale per tutta la Sicilia ma che a Catania assume un significato ancora più evidente: è nella città etnea che Grillo non è riuscito a sfondare, quattro anni fa, e sulla città etnea che Berlusconi, assente dal 2013, ha sempre puntato per la sua personale conquista dell’Isola.

Lontanissimi i tempi del 61 a zero, quando il centrodestra faceva man bassa di consensi in ogni provincia siciliana, con tanto di bagni di folla e baciamano a Catania, sotto esame c’è la tenuta del partito fondato dall’imprenditore di Arcore, e il suo ruolo in un futuro governo targato Nello Musumeci. Se è vero infatti che Forza Italia dovrebbe arrivare a percentuali alte, lo è altrettanto il fatto che, più uomini riusciranno a esprimere gli azzurri, meno carta bianca avrà il candidato con il pizzo, in caso di vittoria. Non occorreva di certo andare alla convention di DiventeràBellissima per percepire la tensione tra #DB e Forza Italia.

La questione delle liste pulite e degli impresentabili, poi, ha come segnato un solco incolmabile tra le due formazioni che, se dovessero conquistare il governo insime, potrebbero non restare alleati in seguito. “Se cercheranno di controllarmi, io manderò tutti a casa” – ha detto l’ex presidente della provincia di Catania, ieri mattina, alla redazione di Livesicilia. Ecco perché la discesa di Berlusconi potrebbe avere come primo scopo quello di “limitare” la forza di Musumeci che, pur di non confondere la sua politica con quella dei sodali, si è appellato al voto degli elettori di centrosinistra, affinché pratichino il voto disgiunto. “Faccio un appello agli elettori che voteranno Pd ognuno con il proprio candidato e la propria lista, fate come volete ma non votate per la presidenza Micari, il massimo rispetto per l’uomo, ma oggi votare per lui è come votare Beppe Grillo”.

Per cui, votare Musumeci sarebbe come votare Micciché, come ha scritto lo stesso esponente pentastellato nel suo blog. Prima di affondare, in occasione del forum in redazione a Livesicilia: “È il Crocetta del centrodestra perché è ostaggio dei partiti che lo sostengono. Si dimena tra le scelte di altri. Ed è responsabile anche degli impresentabili delle sue liste, anche se si è comportato da Ponzio Pilato, lavandosene le mani, pur di avere alle spalle la grossa coalizione”.

Le piazze catanesi daranno un primo responso: il resto, si sa, verrà stabilito dagli elettori nel segreto dell’urna.

 

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24 Ottobre 2017, 05:25

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