06 Maggio 2017, 19:51
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PALERMO – La periferia e le ricette per superare i suoi problemi. Questo il tema del secondo incontro tra i candidati a sindaco di Palermo, organizzato nel quartiere Sperone dall’associazione “Elia, il profeta”. Al confronto di questo pomeriggio hanno partecipato il sindaco uscente Leoluca Orlando e i candidati Fabrizio Ferrandelli, Ugo Forello, Ciro Lomonte e Nadia Spallitta. Assenti Francesco Messina e Ismaele La Vardera, impegnato a Mondello nella presentazione della lista Centro Destra per Palermo. “L’obiettivo della tavola rotonda è fare partecipare le persone dentro il territorio”, le parole con cui don Pietro Leta, il sacerdote della parrocchia, ha introdotto il dibattito, aggiungendo che la periferia “è fatta da persone che amano la città e non vogliono essere messe da parte”. Prima ancora che i lavori potessero iniziare, però, è arrivato un piccolo fuori programma: una commerciante di via Sicilia ha preso la parola e ha invitato tutti i candidati a fare un giro nella sua zona, in cui sono in corso lavori per opere pubbliche che avrebbero fatto chiudere la maggior parte dei negozi.
Primo intervento di Nadia Spallitta, che sottolinea la necessità, per la nuova amministrazione, di dedicarsi all’occupazione. Il primo strumento per un rilancio dei quartieri periferici? Ridare potere alle circoscrizioni: “Per ora hanno solo funzioni consultive, noi invece dobbiamo ridar loro voce”. Fabrizio Ferrandelli parla di “degrado” della città di Palermo, in cui ci sarebbero “cittadini di serie A e cittadini di serie B”, e rilancia la sua proposta di creare reti di relazioni internazionali per fare ripartire lo sviluppo della città: “Creeremo relazioni con grandi incubatori di impresa e gruppi di investimento – dice Ferrandelli – perché vengano a investire e facciano fruttare le risorse della nostra città”.
Per Ugo Forello attrarre degli imprenditori è secondario rispetto alla ricostruzione di un senso di comunità nella città e nei quartieri: “Il primo intervento da fare in questo quartiere non è economico, ma di istituzione di servizi pubblici essenziali”. Il progetto di Forello è quello dare autonomia alle periferie attraverso i servizi, cercando di trasformare “ogni periferia in un nuovo centro”. Il candidato M5s chiude il suo intervento con un appello: “Vi chiedo una rivoluzione che passa da un voto libero. Non fatevi prendere in giro da chi vi fa false promesse”.
Lomonte affronta il tema del dibattito scegliendo il suo punto di vista preferito, da architetto, quello dell’urbanistica, e rilancia il tema dei servizi nei quartieri periferici: “Il concetto di periferia è un errore, la città dovrebbe essere fatta di tanti centri”. Dunque, l’idea di Lomonte è quella della “rigenerazione urbana”, con la fornitura di servizi a tutte le varie anime della città e interventi urbanistici radicali.
Per Orlando le tipologie di periferia da eliminare sono due: “Quelle fisiche si eliminano con i servizi, e quelle esistenziali con la cultura”. Il sindaco uscente rivendica di avere cambiato la città nei cinque anni del suo mandato, citando il tram come mezzo di connessione tra periferie e centro e l’occupazione, che sarebbe cresciuta grazie a un aumento dei flussi turistici a Palermo. Ma proprio su questi temi si alza qualche contestazione dalla platea, a cui Orlando risponde dicendo di non temere il dissenso. Orlando ha poi polemizzato con Forello: “Se qualcuno vi dice che il voto è controllato rispondete che non andrete in cabina elettorale con il telefonino: il voto libero va conquistato”.
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06 Maggio 2017, 19:51