13 Luglio 2013, 12:51
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CATANIA – Un ricorso contro l’esito delle elezioni del sindaco di Catania del giugno scorso vinte da Enzo Bianco é stato presentato al Tar di Catania dai legali di Angelo Patanè, terzo dei non eletti al Consiglio comunale nella lista “Tutti per Catania” che sosteneva Raffaele Stancanelli. Patané parla di una “cattiva interpretazione della legge da parte dell’Ufficio centrale elettorale” e nell’esposto sostiene che calcolando i voti validi ed escludendo le schede nulle e quelle bianche, il neo sindaco Bianco non avrebbe raggiunto il 50 per cento dei voti validi e quindi si sarebbe dovuto celebrare il ballottaggio.
“I voti validi – ha affermato Patané – sono tutte le schede comprese quelle che non attribuiscono preferenze per il sindaco. Le schede complessive del Comune di Catania sono state oltre 156mila. L’ufficio elettorale ha calcolato le percentuali per il sindaco non sulla base delle 156mila schede ma sulla base della somma dei voti di preferenza per i singoli sindaci”. Per spiegare le ragioni del ricorso al Tar Patané fà un esempio. “Prendiamo a campione 100 schede, 50 delle quali vengo votate sia per il candidato a sindaco sia per quello al Consiglio comunale. Le rimanenti 50, invece, vengono segnate esclusivamente con la preferenza per il Consiglio. Queste ultime, secondo questa interpretazione che contestiamo, finirebbero in una sorta di ‘limbo’ perché non verrebbero conteggiate nell’ambito della votazione per il sindaco”. “Mettiamo il caso – ha concluso Patané – che delle 50 schede votate per il sindaco 26 sono state assegnate a Bianco e 24 agli altri candidati. In questo caso il candidato risultato vincitore non arriverebbe al 50 per cento, ma si fermerebbe circa al 28…”. (Fonte Ansa)
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13 Luglio 2013, 12:51