12 Novembre 2022, 09:47
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RADDUSA. Le elezioni del 12 giugno scorso, in cui fu eletto il sindaco Emiliano Cosentino e l’attuale consiglio comunale, non dovranno essere annullate. E la composizione del consiglio comunale rimarrà invariata. Lo stabilisce una sentenza del Tar di Catania, presidente Giuseppa Leggio, che ha respinto il ricorso proposto dal candidato della seconda lista, il professore Giovanni Allegra, e dal primo dei non eletti al consiglio comunale nella lista di quest’ultimo, ovvero Filippo La Mastra.
La controparte, ovviamente, era l’attuale sindaco Cosentino, assieme a vari consiglieri comunali due dei quali, Floriana D’Agati e Vincenzo Rizzo, si sono costituiti al Tar assieme al sindaco, assistiti dagli avvocati Agatino Cariola e Silvano Domina. I ricorrenti, in sostanza, avevano chiesto in principio di annullare tutti i verbali delle operazioni elettorali, dunque l’integrale annullamento delle elezioni; o, in subordine, di correggere il risultato elettorale per ottenere la proclamazione come consigliere di La Mastra al posto di Rizzo. Va evidenziato che i ricorrenti stessi, già il 25 ottobre scorso, avevano rinunciato al primo motivo di ricorso e per questo, i giudici, si sono dovuti pronunciare solamente sulla composizione del consiglio comunale.
Dallo scrutinio, si ricorda, Cosentino è stato eletto sindaco con 1.020 voti validi, pari al 54,75 per cento dei suffragi, mentre Allegra ha preso 843 voti, pari al 45,25 per cento. L’esatto opposto, invece, è avvenuto per le liste: quella di Allegra, maggioritaria, ha ottenuto 7 seggi contro i 5 del sindaco in carica. Dinanzi al Tar, i ricorrenti avevano contestato presunte irregolarità nei certificati di iscrizione nelle liste elettorali di 3 candidati al consiglio comunale, all’atto della presentazione della lista alla segreteria del Comune. Escludendoli, in pratica, la lista del sindaco non avrebbe avuto il numero minimo di nove candidati per essere presentata e questo avrebbe dovuto portare alla sua estromissione. Il secondo motivo di ricorso, relativo alla composizione del consiglio comunale, sosteneva che alla lista “d’opposizione”, in pratica, sarebbero dovuti andare 8 seggi e non 7. All’attribuzione del seggio al sindaco non eletto, in pratica, si sarebbero dovuti sommare altri 7 seggi.
A fine ottobre, come detto, i ricorrenti stessi avevano rinunciato al primo motivo di ricorso. E i giudici, adesso, hanno ritenuto infondato anche il ricorso relativo alla composizione dell’aula consiliare. “La proclamazione dei consiglieri eletti, ad avviso del Collegio, risulta pienamente coerente con il tenore e la ratio” della legge elettorale, si legge nella sentenza. I giudici ricordano il dettato normativo secondo cui, nel caso in cui la lista del candidato a sindaco sconfitto ottenga il 50 per cento più uno dei voti, le vadano attribuiti il 60 per cento dei seggi, “rispettivamente sette e cinque seggi su un totale di dodici, che è il numero complessivo di seggi di cui si compone il consiglio comunale di Raddusa”. La tesi sostenuta nel ricorso, “in forza della quale la “detrazione” del seggio del miglior candidato sindaco “perdente” (nella fattispecie l’unico candidato sindaco non eletto) dovrebbe operarsi a monte e sul totale del numero dei seggi di consigliere di cui si compone l’organo elettivo, non trova alcun aggancio normativo, diversamente da quanto ritenuto dai ricorrenti”.
Ieri sera su Facebook il sindaco ha scritto: “Informo la cittadinanza con molta felicità che, difeso da due grandissimi avvocati, ho vinto! Il ricorso elettorale proposto dal Prof. Allegra e dal sig. La Mastra per annullare le elezioni o avere un Consigliere in più è stato respinto! Viva la Giustizia Amministrativa! La verità vince sempre. Ho attraversato momenti difficili, ma questo fa parte della vita. Continuerò a lottare per un futuro migliore! Ci credo con tutte le mie forze”.
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12 Novembre 2022, 09:47