22 Settembre 2017, 06:00
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PALERMO – È una chance in più. E in caso di vittoria del “proprio” candidato presidente dà automaticamente diritto a un seggio a Sala d’Ercole. E così, sia a sinistra che a destra sono partite le grandi manovre per la formazione del cosiddetto “listino”, ovvero la lista di candidati che fa capo direttamente all’aspirante governatore: se quest’ultimo viene eletto, lo sono anche tutti i componenti dell’elenco.
Listino più corto e “quote rosa”
Con la riforma elettorale che ha ridotto a 70 i seggi dell’Assemblea regionale, in questa competizione il listino sarà un po’ più corto rispetto al passato: oltre al candidato presidente, sono infatti sei i posti in lista. Agognati dai deputati che potrebbero così avere una possibilità di elezione in più, nel caso in cui non dovessero farcela nel proprio collegio provinciale. Già, perché la legge prevede che il candidato presente nel listino sia “iscritto” anche all’interno di una lista presentata in una delle nove province siciliane. Il listino, poi, dovrà rispettare le quote rosa: bisognerà candidare almeno tre donne.
Il listino di Musumeci: i nomi
E così, è partita la “corsa” tutta interna alle coalizioni. A cominciare dal centrodestra. Dove i partiti sembrano quantomeno d’accordo sulla “regola generale”. I sei posti, infatti, saranno espressione di ciascuna delle liste presenti: un posto per ogni formazione politica, con l’eccezione di Forza Italia che avrà diritto a due posti. Le altre liste che al momento sembrano “pronte”, sono quelle di #DiventeràBellissima, dell’Udc, dei Popolari e autonomisti, di Fratelli d’Italia e Noi con Salvini.
I nomi? Forza Italia indicherà quasi certamente un uomo e una donna. Probabilmente saranno il coordinatore Gianfranco Micciché (anche perché proprio il ruolo gli imporrà di girare la Sicilia al fianco di Musumeci e quindi non potrà ‘sostare’ all’interno del solo collegio palermitano) e Bernadette Grasso. Per l’Udc di Cesa, il nome più caldo è quello del deputato uscente trapanese Mimmo Turano. La lista “Popolari e autonomisti” metterà insieme i candidati provenienti dal movimento Idea Sicilia di Roberto Lagalla, dal Cantiere popolare di Saverio Romano e dall’Mpa di Raffaele Lombardo: qui i ‘papabili’ sono due: Toto Cordaro e Roberto Di Mauro. A questo punto, però, mancano le donne. Una potrebbe arrivare dalla lista di Fratelli d’Italia e Noi con Salvini: si tratta di Carolina Varchi che contende il posto in lista a Giampiero Cannella. La terza candidata “rosa” arriverebbe a quel punto dal movimento di Musumeci: in pole l’agrigentina Giusy Savarino. Per aree politiche che non avranno diritto a un posto in listino sono previste delle “compensazioni”: un posto in giunta, da concordare prima del voto.
Il listino di Micari: i nomi
Un po’ più difficoltosa pare oggi la formazione del listino nel centrosinistra. Ma anche qui, si parte dalla distribuzione dei posti tra le forze politiche a sostegno di Fabrizio Micari. Il Partito Democratico avrà due candidati nel listino, mentre uno a testa spetterà ai Centristi di D’Alia, ad Alternativa popolare di Alfano, al Megafono di Crocetta e a Sicilia Futura di Cardinale. Nessuna presenza nel listino, quindi, per l’Arcipelago di Orlando. “Il sindaco – sussurrano alcuni esponenti della coalizione – ha già indicato il candidato presidente. Il suo nome nel listino è proprio quello di Micari”. Chi saranno gli altri? Quasi certa la presenza, in quota Sicilia Futura, del coordinatore regionale Nicola D’Agostino: una “mossa” che servirebbe anche a rendere più aperta la corsa per un seggio nel Catanese. Per lo stesso motivo, ma stavolta legato alla competizione nel Messinese, potrebbe trovare posto nel listino il presidente uscente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Ma anche qui c’è da sciogliere il problema delle quote rosa: e così, alla fine, ai Centristi potrebbe essere chiesto di schierare una donna. In questo caso, il nome sarebbe quello dell’attuale assessore di Crocetta, Carmencita Mangano. Una delle donne, invece, verrà fuori quasi certamente dal Megafono: si tratta dell’attuale vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello. Per Alternativa popolare, invece, il nome “caldo” è quello del siracusano Vincenzo Vinciullo. Molto meno chiara la situazione all’interno del Pd. Il partito, infatti, non avrebbe ancora discusso pubblicamente la questione. Chi aspira a una candidatura nel listino, vista anche la necessità di reperire quote rosa, è il capogruppo all’Ars uscente, Alice Anselmo. Mentre per l’altro seggio si discute dell’ipotesi di candidare un “big” del Palermitano (Cracolici? Lupo?) o del Catanese (Sammartino): la presenza di questi dirigenti nelle liste provinciali, infatti, starebbe sconsigliando ad altri aspiranti deputati di lanciarsi in una competizione con poche speranze di successo. La possibilità che possano essere eletti tramite il listino aprirebbe a qualche speranza in più.
Fava attende, Cancelleri accelera
Nessun nome, al momento, sembra certo di entrare nel listino di Claudio Fava. Per lunedì è prevista una riunione proprio per sciogliere questo nodo. Molto più chiara la situazione nel Movimento cinque stelle. Il candidato Giancarlo Cancelleri ha già ufficializzato i nomi. Nel listino andranno i capilista nelle varie Province, escluse quelle di Agrigento ed Enna. In particolare, sono stati scelti i più votati alle ultime Regionarie. Un criterio che non è stato seguito solo a Palermo dove Salvatore Siragusa l’ha spuntata su Giampiero Trizzino. Gli altri componenti? Il trapanese Sergio Tancredi, la catanese Gianina Ciancio, il siracusano Stefano Zito, la mesisnese Valentina Zafarana e la ragusana Vanessa Ferreri.
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22 Settembre 2017, 06:00