Elezioni, la sfida alle falde dell’Etna |Tutti i nomi e le alleanze

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07 Marzo 2015, 07:01

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CATANIA – Quella di Tremestieri Etneo è forse la piazza più calda tra quelle chiamate a votare lungo la prossima primavera, sempre che la Regione siciliana sciolga per tempo la riserva. È qui che gli equilibri della politica metropolitana si presentano in maniera più pressante. Iniziamo dal Pd che si schiera al fianco di Sebastiano di Stefano, uomo delle Acli e già candidato sindaco nel 2012 per il blocco Famiglia Lavoro e Solidarietà di Lino Leanza. Oggi è vicino a Anthony Barbagallo, deputato Ars e sindaco di Pedara. Ancora tutta da definire la possibile squadra di governo. Mentre sul nome del futuro Presidente del consiglio Comunale si premurano a smentire le voci su di un presunto accordo con l’area berrettiana.

È Santi Rando l’altro candidato ufficiale per Tremestieri, un nome eccellente, già assessore a Catania di Raffaele Stancanelli. Anche per lui si tratta di un replay. Cinque anni fa perse infatti al ballottaggio contro Ketty Rapisarda, sindaco sfiduciato – caso più unico che raro – dal consiglio comunale uscente. Stavolta con lui c’è da sinistra Articolo 4, Luca Sammartino e quindi una costola del Pd. Da destra arriva il sostegno di Area Popolare e la benedizione di Giovanni La Via. Ma non basta. Con Rando c’è pure Ferdinando Smecca, Presidente  del consiglio comunale e Alessandro Talbat, convinti entrambi che “il suo programma unico che può dare risposte alle domande del territorio”. Il nazionale Sebastiano Caruso scende in campo, invece, per la Forza Italia targata Basilio Catanoso. Opta per una soluzione civica e fuori dalle nomenclatura tradizionali il ventottenne Fabrizio Furnari. Sembra in dirittura d’arrivo anche la candidatura del il medico-farmacista Mario Ronsisvalle. Si tratta di una discesa in campo chiamata a scompaginare i calcoli di Palazzo.

Pedara. Il dopo Anthony Barbagallo passa da Anthony Barbagallo. E non poteva essere diversamente, vista la forza crescente sul territorio. Anche se manca l’ufficialità, sembra che sarà Antonio Fallica, attuale vicesindaco Pd, il candidato di punta di una coalizione di “salute pubblica” che metterà allo stesso tavolo i maggiorenti delle principali formazioni della città dell’epidauro. Il regista è appunto il deputato Ars e primo cittadino uscente. Il centrodestra tutto si è già schierato entro la nuova intesa. Il forzista Francesco Laudani, ex consigliere provinciale, sarà presumibilmente il vicesindaco. Ai vertici della politica comunale dovrebbero andare, salvo stravolgimenti e frizioni, anche il barbagalliano Salvatore Torrisi, Mario Laudani di Ncd e il cattodem Alfio Cristaudo. Secondo i rumors, un assessorato sarà destinato ad un donna che lungo il quinquennio farà staffetta con altri esponenti al femminile.

Accordo chiuso quindi, ma a fronte di una coperta assai corta. Ed è qui che potrebbe arrivare una sorpresa che di fatto rimescolerebbe le carte e darebbe forza al fronte degli scontenti. Sembra che l’assessore uscente Gaetano Petralia, nato e cresciuto in An, sia pronto ad una candidatura a sindaco per Noi con Salvini, il prolungamento della Lega Nord al centro e al sud dello stivale. L’ufficialità dovrebbe arrivare oggi in una conferenza stampa convocata da Angelo Attaguile, il segretario nazionale. Intanto la discesa in campo dei cinque stelle resta in dirittura d’arrivo.

San Giovanni la Punta. Finisce il decennato di Andrea Messina e con lui l’ampia convergenza che ha governato il paese. La maggioranza uscente sembra voler proseguire nel progetto civico finora in campo. Il nodo è su chi ne raccoglierà l’eredità. Da parte sua Basilio Catanoso smentisce che Forza Italia abbia già dato il proprio appoggio ufficiale in favore di Nicola Bertolo. Qualcuno intanto cala la carta Antonio Bellìa, Presidente  della Multiservizi. Mentre lui però si tiene ben distante da qualsiasi dibattito o ambizione e che probabilmente neanche lo sollecitano direttamente. Dalla batteria delle opposizioni, si fanno insistenti i nomi di Lorenzo Seminerio, già vicesindaco, e di Santo Trovato. Anche qui i cinque stelle sono in fermento.

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Bronte. Non più senatore, non più sindaco. Va in pensione Pino Firrarello, anche se su questo esito nessuno è pronto a scommetterci un euro. Fatto sta che la città del pistacchio è in pieno fermento. Seppur alla spicciolata, pronti i primi candidati alla sua successione. L’ex assessore di Mario Zappia, Nuccio Biuso, c’è di sicuro. Per il Pd, il medico Graziano Calanna – anche lui vicino al sindaco di Pedara –  l’ha spuntata sulla sindacalista Enza Meli. Fin qui le certezze. Per il resto si tratta di rumors. Circola quello del sempiterno Mario Zappia, di Gigi Saitta e dell’ex consigliere provinciale di Forza Italia Aldo Catania. Si tratta di ipotesi. Tuttavia, l’attesa è tutta per l’uomo benedetto da Firrarello in persona, che intanto ha escluso la discesa in campo del tutto eccellente di Giuseppe Castiglione, già impegnato a Roma in qualità di deputato e di sottosegretario di Stato per l’Agricoltura. Gode della stima del sindaco uscente il Presidente Consiglio comunale Salvatore Gullotta, esponente di punta della segreteria Firrarello. Ma forse non basterà solo questo requisito per staccare il ticket.

Intanto anche sull’Etna, nella piccola e suggestiva Milo parte la macchina preelettorale. Anche il qui il sindaco uscente, Giuseppe Messina, chiude un ciclo. Elezioni anche a Maniace. Attesa a Mascali, comune commissariato e segnato da pesanti fatti di cronaca nera. Sembra però, anche se si attendono conferme ufficiali, che la data del voto potrebbe essere differita al prossimo autunno.

 

 

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07 Marzo 2015, 07:01

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