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I 3 tenori M5s non scaldano Alcamo, esiste ancora la capitale grillina?

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27 Agosto 2017, 13:40

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ALCAMO (TRAPANI) – “C’è un po’ di malcontento per le scelte dell’Amministrazione in diversi settori, è normale che la piazza non sia piena”. Mimmo Pirrone e Maria Maltese passeggiano sul piazzale della Battigia aspettando che Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Giancarlo Cancelleri salgano sul palco. Poco pubblico alle 21, l’orario prefissato, e così lo staff preferisce ritardare l’inizio di una delle tappe più attese del tour elettorale del movimento in giro per la Sicilia. Il ‘tre tenori’ non riempiono la piazza di Alcamo Marina. Quando il comizio prende il via l’orologio segna le 21.45: la situazione è migliorata “ma siamo circa 500 – ammette un attivista -, non tantissimi”. Un orario non azzeccato per una località balneare, dove molti cenano a tarda sera e il richiamo della politica può essere meno affascinante di una serata con vista sul golfo di Castellammare.

Eppure da queste parti alle Amministrative di un anno fa il movimento ha fatto il pieno facendo diventare Alcamo la capitale grillina d’Italia. Domenico Surdi, giovane e volenteroso sindaco, ha sfiorato la vittoria al primo turno. Senza storia il ballottaggio: un 75% che ha fatto calare il sipario su 22 anni di strapotere del centrosinistra. “Ci stanno provando, sono in prima linea”, ancora Mimmo, di professione commerciante, che dimostra comprensione verso l’Amministrazione a Cinquestelle. Con la coppia, però, un’altra donna non le manda a dire: “Stanno sbagliando, così non va bene”. A un anno dal trionfo elettorale l’appuntamento della Battigia ha il sapore di una verifica. Ad Alcamo, come negli altri sette comuni siciliani in cui le cinque stelle di Beppe Grillo governano e dove Di Maio, Di Battista e Cancelleri hanno fatto tappa, il giudizio degli elettori sui sindaci M5s peserà nelle urne del 5 novembre. Questa sera toccherà a Pietraperzia, mentre per il gran finale di domani sono state scelte Bagheria e Termini Imerese.

“Il primo anno per una amministrazione è sempre un periodo di rodaggio”, ricorda il deputato regionale Valentina Palmeri, uno dei volti del movimento, guardando la piazza. “In tanti si aspettavano un cambiamento il giorno dopo l’elezioni, come se avessi la bacchetta magica, ma la verità è che governare non è facile e i risultati si ottengono con l’impegno costante”, racconta Surdi che stringe tante mani mentre rivela l’idea di una pista ciclabile per il litorale riducendo lo spazio della ferrovia che da sempre spacca in due Alcamo Marina. “Il sogno sarebbe l’interramento della linea”, sospira.

Rifiuti e acqua le spine principali della giunta M5s. A primavera Alcamo, che vanta una raccolta differenziata con percentuali da settentrione d’Italia, ha vissuto giorni difficili mentre il braccio di ferro con i trasportatori d’acqua ha caratterizzato l’intera estate. Ai privati non è andato giù il nuovo regolamento messo a punto dal Comune sull’approvvigionamento idrico: norme che hanno messo ordine in un settore in cui proliferavano gli abusivi e che inevitabilmente richiedono maggiori incombenze per gli utenti. “In questi mesi abbiamo vissuto momenti di tensione – racconta Surdi, che a giugno ha perso un pezzo della sua giunta con le dimissioni dell’assessore ai Servizi sociali Nadia Saverino – e non è stato facile ma adesso la gente sta iniziando a capire. Il rispetto delle regole, oltre che doveroso, alla lunga porta benefici per tutta la collettività”. Parole che precedono di poche ore il tentato incendio del portone del palazzo municipale, avvenuto sabato mattina e su cui indagano le forze dell’ordine. A Surdi fa eco Baldo Mancuso, giovane presidente del consiglio comunale: “Ogni cambiamento comporta un periodo di adattamento necessario affinché la gente apprezzi i benefici del lavoro che si sta portando avanti. E’ difficile riempire le piazze nel periodo estivo, quando in tanti si godono le vacanze, ma sono sicuro che in futuro raccoglieremo i frutti del lavoro che stiamo facendo”.

Sul tavolo, però, resta la bassa affluenza all’incontro con Cancelleri e con i due frontman nazionali del movimento, pur con tutte le attenuanti legate al periodo vacanziero e alla scelta di un luogo poco adatto a un comizio. Troppo piccolo, però, lo spaccato venuto fuori dalla serata della Battigia per dire che la luna di miele tra Alcamo è il Movimento cinque stelle è finita. “Ho votato Cinquestelle e sono convinto di aver fatto bene”, racconta Salvatore Albanese da dietro la cassa del suo bar a pochi passi dalla ferrovia. “Il comizio? Se potessi chiuderei e verrei ad ascoltare”. 

Gli interventi dal palco provano a scaldare i cuori dei presenti. L’avvio, come sempre, è affidato a Di Battista che lancia la stoccata ai giornali siciliani (“Si occupano solo di centrodestra e centrosinistra, ignorano il Movimento cinque stelle”) e invita tutti a “circondare pacificamente l’Ars il cinque novembre”. Chiude Di Maio, che denuncia il “problema della Regione Siciliana” e del “boicottaggio del Partito democratico verso i nostri sindaci e verso i sindaci civici”. In mezzo Cancelleri, che snocciola alcuni punti del programma e riscuote applausi quando annuncia: “Il primo biglietto da visita sarà il taglio dei vitalizi agli ex deputati dell’Ars, a cui seguirà il taglio di 3,5 milioni degli stipendi dei parlamentari regionali che finanzierà borse di studio per laureati siciliani”. Qualcuno dal pubblico grida: “Lasciateli senza mutande”. Nella scaletta del candidato governatore, che non fa cenno a quell’abusivismo “di necessità” che ha causato polemiche nei giorni scorsi, c’è anche la “buona tassa” sugli impianti petroliferi inquinanti. I nemici sono sempre all’interno dei palazzi e dell’Assemblea: “L’agenda politica la decidono lì – dice Cancelleri – perché devono dare sazio ai gruppi di potere e invece va fatta nelle piazze dove ci sono tutte le soluzioni ai problemi”. Quelle piazze che il movimento prova, non sempre con successo, a riempire. 

Il comizio M5s ad Alcamo Marina

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27 Agosto 2017, 13:40

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