30 Luglio 2019, 19:12
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Sì agli esperimenti su embrioni ibridi uomo-animale, per ottenere organi da impiegare nei trapianti. Arriva il primo ok del governo giapponese dopo l’eliminazione del divieto su questo tipo di test, avvenuta nel marzo scorso. Ansa.it scrive che la prima ricerca a beneficiarne è quella condotta da Hiromitsu Nakauchi, che lavora nelle università di Tokyo e Stanford.
La strategia dei ricercatori è spiegata sul sito della rivista Nature. Innanzitutto dovranno ottenere un embrione animale (di topo o ratto) a cui manca un gene necessario per lo sviluppo di un determinato organo; successivamente, nell’embrione animale inietteranno cellule staminali umane riprogrammate per dar vita a ogni tipo di cellula adulta. La speranza è che, durante lo sviluppo, l’embrione costruisca l’organo mancante servendosi proprio delle cellule staminali umane. Decisivo sarà anche lo step finale, e cioè impedire la diffusione delle cellule umane al di fuori dell’organo mancante, che potrebbe danneggiare altri organi come il cervello.
Per la squadra di Nakauchi l’esperimento non è una novità. Nel 2017 avevano iniettato cellule staminali di topo in un embrione di ratto, utilizzate da quest’ultimo per costruire il pancreas. Nel 2018, poi, lo stesso gruppo di ricerca ha tentato di trasferire cellule staminali umane in embrioni di pecora; dopo 28 giorni, però, l’embrione ibrido conteneva una quantità irrisoria di cellule umane e lo sviluppo dell’organo mancante non era andato a buon fine.
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30 Luglio 2019, 19:12