28 Dicembre 2012, 07:00
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CATANIA – Emergenza rifiuti alle falde dell’etna, non si contano i Comuni invasi vere e proprie montagne di spazzatura. Ieri, nella sede dell’Ato Simeto Ambiente si sono svolti due incontri: il primo con il Consorzio Simco, rappresentato dal presidente, Concetta Italia, arrivata insieme a Fabrizio Patania (per le aziende Mosema e Gesenu) e Bruno Berardo (Dusty). All’incontro presente anche una rappresentanza dei Sindaci dell’ATO CT-3.
Dal canto suo il presidente del Consorzio Simco, Concetta Italia, ha evidenziato che la proposta potrebbe essere accettata se si potesse recuperare il pregresso, pari a 25 milioni di euro, visto che le ditte sono in crisi, altrimenti, nelle condizioni attuali, la proposta di un pagamento a 90 giorni è improponibile.
Sempre il presidente del Consorzio ha avanzato una controproposta, attraverso la quale poter avere un rapporto diretto con i Comuni ma non come aziende singole ma sempre come consorziate. Una proposta, quest’ultima che lascia dubbi ai Sindaci. Dubbi anche sulla possibilità di applicare, come proposto dal Consorzio Simco, la circolare numero 2/2012 della Regione Siciliana, relativamente all’approvazione dei piani di rientro. La circolare, in dettaglio, prevede un’anticipazione delle somme necessarie a pagare i debiti pregressi, da parte dell’Ente regionale, in 5 anni, ma solo dopo che tutti i Comuni avranno approvato il Piano di rientro per la restituzione delle stesse somme in 20 anni. Il problema è che a fronte di un pagamento in 5 anni, i fornitori dell’ATO (Consorzio Simco, Mosema SpA e discariche) chiedono circa 20 milioni di interessi, per cui le somme da restituire alla Regione lieviterebbero a 74 milioni di euro (54 milioni di debito più 20 milioni di interessi). I dubbi sono relativi proprio alle somme di interessi da versare che peserebbero, come detto, per 20 milioni di euro ed al fatto che la maggior parte dei Comuni ha approvato già il piano di rientro di soli 54 milioni, in applicazione della precedente circolare Assessoriale del 2011, secondo la quale le somme avrebbero dovuto essere anticipate dalla Regione in un’unica soluzione e, quindi, senza interessi, e con la restituzione spalmata sempre in 20 anni. Il risparmio non sarebbe indifferente visto che mancherebbero i 20 milioni di euro di interessi.
Alla fine il Consorzio ha lasciato la seduta annunciando di accettare la proroga solo alle stesse condizioni dell’attuale. Da qui l’inizio dell’assemblea dei soci. I Sindaci hanno ritenuto di attendere, prima di decidere sulla prosecuzione del servizio, la pubblicazione della disposizione di proroga regionale. Tanti i dubbi avanzati sul futuro, a cominciare dal pagamento del servizio a partire da gennaio, da qui la decisione dell’assemblea di riaggiornare la seduta per il prossimo 31 dicembre, alle ore 9.
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28 Dicembre 2012, 07:00