Discarica di Lentini al collasso |Corsa contro il tempo

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10 Marzo 2015, 05:03

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CATANIA – L’ultima boccata d’ossigeno, se così si può dire, è arrivata martedì scorso. Ma la strada è tutta in salita. Specialmente se il meteo si mette di traverso. Per la discarica di Grotte San Giorgio, che accoglie oltre il quaranta per cento dei rifiuti prodotti ogni giorno in Sicilia, è una corsa contro il tempo: nei primi giorni di marzo la struttura al confine fra Catania e Lentini ha ottenuto dalla Regione l’autorizzazione ad ampliare la propria capienza di centomila metri cubi, ma questo ampliamento basterà soltanto per contenere l’emergenza per un paio di mesi. La soluzione passa per la costruzione di un nuovo impianto, ma sulla carta i lavori si sarebbero dovuti concludere in agosto: “Quando l’abbiamo progettata – spiega il responsabile tecnico dell’azienda, Marco Morabito – la nuova discarica sarebbe dovuta entrare in funzione nel 2016. Allora accoglievamo mille tonnellate al giorno, oggi viaggiamo al ritmo di 2.500”-
Già, perché la struttura di Grotte San Giorgio è stata la valvola di sfogo del sistema in questi giorni difficili. Complici i problemi che hanno riguardato Oikos e Mazzarrà Sant’Andrea e la chiusura temporanea per ampliamento della struttura di Siculiana, Sicula Trasporti ha accolto l’immondizia proveniente da un comune isolano su due. Rifiuti che, se la nuova discarica non dovesse essere pronta in tempo, non si saprebbe più dove mettere. E l’allarme, a Grotte San Giorgio, è alto: “Se continua a piovere così – commenta Morabito – sarà molto complicato completare i lavori in tempo, cioè entro maggio. Se il meteo ci aiuta, invece, possiamo farcela”.
Intanto, però, alla Regione è stata avviata una verifica sulle autorizzazioni. Il 19 gennaio gli ispettori del dipartimento Acque e Rifiuti hanno presentato una corposa relazione – circa 300 pagine – che ha portato all’avvio di una revisione dell’autorizzazione integrata ambientale. Appena la settimana scorsa, dando il via libera all’ampliamento temporaneo, la Regione metteva nero su bianco l’assenza di una risposta da parte dell’azienda: “Il punto – assicura Morabito – è che ci hanno dato un termine troppo breve per rispondere. Adesso, comunque, abbiamo presentato le nostre controdeduzioni. Siamo certi di aver risposto punto per punto agli ispettori”.
Intanto, da oggi a Catania arrivano i parlamentari della commissione d’inchiesta sul Ciclo dei rifiuti. Guidati dal democrat Alessandro Bratti, i commissari ascolteranno i rappresentanti di prefetture, procure e forze dell’ordine di Catania, Siracusa, Messina, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Ragusa dopo le inchieste che hanno riguardato le discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Motta Sant’Anastasia. La commissione – con un’unica componente siciliana, la trapanese Pamela Orrù – si insedierà in prefettura e terrà un calendario serrato di audizioni da da domani a venerdì, prima di un’analoga visita che nelle prossime settimane dovrebbe riguardare Palermo e Trapani.

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10 Marzo 2015, 05:03

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