05 Marzo 2013, 19:54
5 min di lettura
PALERMO – La firma di un protocollo fra Regione, Anas, Ferrovia, governo regionale e nazionale, che istituisca la nascita di un’Agenzia di programmazione per lo sviluppo di un programma decennale sugli investimenti per la realizzazione delle opere infrastrutturali attese come la Tangenziale di Palermo, la chiusura dell’anello di Palermo, il completamento della Palermo-Agrigento, l’accelerazione delle grosse infrastrutture già appaltate come la Nord – Sud (S. Stefano di Camastra – Gela), la velocizzazione dell’iter burocratico per il completamento della Rosolini – Modica, dell’ Agrigento – Caltanissetta SS.640. Ma anche l’istituzione del controllo satellitare delle percorrenze per le aziende del trasporto su gomma per una seria operazione trasparenza e un vero rilancio del servizio ora inefficiente tanto da penalizzare i lavoratori e gli studenti pendolari; il potenziamento del traghettamento e attraversamento dello Stretto e una politica di sviluppo per il traffico merci in Sicilia; la firma del contratto di servizio Ferrovie Regione e lo stop definitivo ai tagli dei 110 treni previsti dal 10 marzo, con una riprogrammazione del trasporto ferroviario in tutte le città dell’Isola oltre alla velocizzazione del tratto Palermo Catania Messina previsto dal Cis e il mantenimento e la garanzia dei treni a lunga percorrenza in una logica di continuità territoriale.
“Il sistema infrastrutturale dell’Isola non è degno di una regione europea; è ora che Regione, governo nazionale e enti preposti si adoperino per il rilancio del sistema e il complemento delle opere atteso da tempo”. A parlare è Amedeo Benigno, confermato segretario generale della Fit Cisl, durante il decimo congresso regionale della Federazione, che si è svolto oggi all’Idea Hotel di Palermo. Componenti della segreteria saranno Grazia Anello, Dionisio Giordano, Mimmo Perrone, Antonino Dei Bardi. Un’occasione per fare, alla presenza del segretario Cisl Sicilia Maurizio Bernava e del segretario nazionale Fit Cisl Giovanni Luciano, il punto della situazione sulle opere ancora attese e le inefficienze del sistema.
Partendo dai sempre mal utilizzati fondi europei (“la spesa dei fondi 2007-2013, al 31 dicembre 2012, era appena del 15,8 per cento). “La prossima programmazione 2014-2020 prevede per la Sicilia altri 8 miliardi di euro, pochi, ma per questo ancora più importante riorganizzare un piano di spesa partendo dalle opere incompiute”, commenta Benigno. Da qui la proposta della “la firma di un protocollo fra Regione – Anas – Ferrovia che istituisca la nascita di un’Agenzia di programmazione che sviluppi un programma decennale sugli investimenti”. La Fit denuncia “il sistema trasporti in Sicilia è al collasso, sono cinquanta i pullman fermi ogni giorno e 15 i treni regionali soppressi all’ultimo momento, è ora di intervenire”.
Sul settore delle autolinee private, la Fit lancia la sua proposta “guardiamo sempre ad una logica di integrazione col bus privato o pubblico, visto che ormai l’ affidamento alle aziende private scadrà non prima del 2015, pretendiamo da questo settore un’operazione trasparente, e se nessuno ha niente da temere proponiamo dal 1 settembre 2013 l’istituzione del controllo satellitare delle percorrenze, naturalmente per tutti, e ancora l’attuazione di un bacino regionale istituito entro giugno 2013 con l’individuazione dei servizi minimi e infine l’istituzione di uno studio e un inventario di tutte le tratte percorse in Sicilia evitando duplicati”. Una proposta quella del controllo satellitare delle percorrenze che trova d’accordo la Regione: “Siamo pronti con un progetto pilota”, ha detto il dirigente del Dipartimento Infrastrutture della Regione Vincenzo Falgares.
“La poca trasparenza – denuncia la Fit – si unisce a una situazione devastante in ogni singola azienda: in piena crisi la più grande azienda del trasporto pubblico siciliano e cioè l’Ast (Azienda Siciliana Trasporti) con stipendi in ritardo e fornitori non pagati”. Sul fronte del trasporto ferroviario è attesa ancora la firma del contratto di servizio da 111 milioni di euro tra Ferrovie e Regione. “Bisogna guardare a tutto l’insieme del sistema ferroviario in Sicilia” e la Fit denuncia: “Ci sono treni in Sicilia dove i pendolari non possono salire perché le composizioni sono ridotte, molte biglietterie sono chiuse e molte macchine per l’emissione sono guaste, i treni spesso vengono soppressi anche dieci minuti prima della loro partenza”. Benigno aggiunge “non vogliamo far polemiche, non servono, però auspichiamo che l’Azienda condivida la nostra proposta e cioè , treni no-stop con 3 fermate alla massima velocità consentita dalle linee Palermo – Catania, Palermo – Messina e Messina – Catania e i tempi di percorrenza si ridurrebbero già del 40%”.
Un passaggio poi sulla situazione delle municipalizzate, “un vero dramma”, secondo la Fit che indica una strada: “Bisogna intraprendere percorsi nel rispetto delle leggi, fuori la politica da queste aziende, dentro i tecnici competenti. Si costituiscano le società consortili comunali, mettendo in campo processi di ristrutturazione accompagnati da processi di vera etica e di vera moralizzazione, fuori i compensi per gli amministratori e i politici che hanno saccheggiato le aziende rendendole serbatoi di voti”.
Sul trasporto marittimo aggiunge Benigno “i collegamenti con le Isole vanno rivisti e potenziati”. Il 14 aprile, inoltre, denuncia la Fit, scadrà l’affidamento triennale al consorzio Metromare che è il servizio di trasporto marittimo veloce tra Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni (servizio utilizzato da circa 4 milioni di pendolari l’ anno) e al momento non sono stati previsti fondi per la continuità territoriale, “un vero dramma per milioni di viaggiatori ma anche per l’ economia delle due sponde, non possiamo aspettare i tempi burocratici. Infine il sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia, un quadro desolante, spiega Benigno “la gestione dei rifiuti non può sempre e solo essere affrontata in emergenza, necessita di una revisione totale , i 12mila addetti usati al momento solo per raccolta di rifiuti solidi urbani e spazzamento possono essere impiegati nella raccolta differenziata, rimasta solo sulla carte, vanno utilizzate poi in pieno le risorse economiche già esistenti per la dotazione impiantistica delle discariche e recuperate le sacche di evasione Tarsu e Tia”. A concludere il congresso , l’intervento del Segretario nazionale Giovanni Luciano: “Chiediamo al governo di accorciare l’Italia, negli ultimi quindici anni sotto tutti i punti di vista, sia ferroviario che di aviazione civile che di logistica, purtroppo l’Italia si è allungata, è assurdo che l’alta velocità da Napoli devia su Bari per fermarsi lì, io ritengo che sia una cosa delittuosa per tutto il meridione, Sicilia in testa”.
Pubblicato il
05 Marzo 2013, 19:54