30 Gennaio 2017, 22:09
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CATANIA. Le lunghe attese per l’arrivo delle ambulanze nel comprensorio ionico etneo hanno spinto il Codacons a presentare, come riporta l’Ansa, un esposto alla Procura di Catania. La morte, mercoledì scorso a Riposto, di un 50enne colpito da infarto ha infatti acceso i riflettori sulla carenza di servizi sanitari sostitutivi sul territorio, dopo la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale “Sant’Isidoro”. L’ambulanza sarebbe giunta dopo circa 40 minuti dalla chiamata. L’unica medicalizzata disponibile si trovava a Linguaglossa. I reati ipotizzati dall’associazione sarebbero rifiuto di atti d’ufficio ed omicidio colposo.
Quello di Riposto non è un caso isolato. Sempre la scorsa settimana una studentessa, colta da malore in un istituto scolastico del comprensorio, sarebbe stata soccorsa dall’ambulanza addirittura dopo un’ora e mezza. La presenza di un’infermiera professionista avrebbe scongiurato il peggio. Dopo la dura presa di posizione della Confconsumatori, un’altra associazione a tutela dei consumatori scende in campo per difendere il diritto alla salute di quasi 100mila abitanti.
Due episodi che hanno scatenato una dura reazione degli utenti sui social network. La protesta per la chiusura del pronto soccorso del nosocomio di via Forlanini a Giarre continua a rappresentare una ferita per il territorio. A breve si attende un tavolo tecnico in Prefettura, sollecitato dai sindaci dei dieci comuni del distretto sanitario 17.
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30 Gennaio 2017, 22:09