Emilio Greco, mancano le aule |Studenti ancora in protesta

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22 Dicembre 2017, 09:41

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CATANIA – Hanno protestato con tutti i mezzi leciti, gli studenti dell’ “Emilio Greco”. Docenti e famiglie, nei modi più vari, li hanno supportati negli ultimi mesi in nome di una scuola più vivibile: si sono chiesti spazi sicuri agibili e adeguati agli studi artistici. Ma, mentre si chiude un altro anno, in sede istituzionale la questione sembra quantomeno sottovalutata. Ne abbiamo parlato con alcuni allievi dell’istituto, costituitisi in un collettivo apolitico. “L’occupazione, iniziata il 20 novembre, si è conclusa con un corteo, in seguito al quale abbiamo ottenuto un incontro con esponenti del Comune: il vice capo di gabinetto del sindaco, Emmi, ci ha promesso di esporre le nostre ragioni ed informarci in capo a qualche giorno”.

L’occupazione è stata così interrotta. Ma il mese di dicembre non ha portato altre novità. “Ci siamo sentiti presi in giro e abbiamo ripreso l’occupazione, poi diventata assemblea permanente”, raccontano i militanti, che hanno quindi ricominciato i consueti tentativi di dialogo con le istituzioni. Ai primi del mese, ricevuti dal dirigente tecnico della Provincia Roberti, sei rappresentanti hanno esposto problemi e difficoltà dei rispettivi istituti. La risposta, che non ha mancato di suscitare rabbia e sarcasmo –ma anche solidarietà- anche attraverso i social network, si riassume in una cronica mancanza di fondi per la manutenzione ordinaria delle scuole. Condizionata -si è detto- d’un lato dalle agitazioni degli operai della Pubbliservizi, dall’altro dalla carenza di fondi europei destinati alla manutenzione straordinaria.

Un successivo incontro ha visto conferire col dirigente provinciale non solo gli studenti del liceo artistico, ma anche il preside Massimino insieme al direttore dei servizi generali e amministrativi: “Ci è stato risposto che al Polivalente quest’anno non ci sono aule disponibili, perché sono già state assegnate ad altre scuole: darci un’aula significa toglierla ad altri. Abbiamo fatto notare che noi, liceo artistico, abbiamo 4 laboratori, mentre al De Nicola ne sono stati assegnati 17!”, proseguono gli studenti, incapaci di rassegnarsi a una sproporzione così evidente.

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Per il 18 dicembre erano stati promessi dei sopralluoghi a S.G. La Punta, per accertare l’entità dei problemi di spazio e sicurezza (dei quali peraltro esiste già una documentazione ampia e facilmente reperibile). Ha poi destato sospetti e dubbi il fatto che i fatidici sopralluoghi dovessero essere condotti negli ultimi giorni di scuola: circolava così la voce che si sarebbe trattato di semplici formalità. Invece la ricognizione nei locali dell’ Emilio Greco, come ci è stato confermato anche dalla presidenza, è stata semplicemente differita al fatidico “dopo le feste” che pure figura tra le risposte classiche a tali situazioni. I ragazzi, razionalmente, continuano a cercare motivazioni concrete: neanche dal Comune sono tuttavia pervenute ulteriori risposte. L’ “autunno caldo”, appena diventato inverno, coinvolge oltre all’Emilio Greco anche l’Archimede, il Principe Umberto, l’Eredia e il Galilei. Ragioni, mancanze e studi molto diversi, ai quali la generazione di studenti nati poco prima del 2000 sta cercando di rispondere coi mezzi classici della battaglia di opinione.

E senza creare conflitti. I toni a volte bellicosi –ma non bellici- dei comunicati, che oggi viaggiano rapidamente tra realtà e spazi virtuali, manifestano soprattutto slancio e volontà verso la conoscenza. “Per questo abbiamo deciso di occupare: per provare a scegliere! Per riprenderci un pezzettino di libertà”: così scrive qualcuno sulla pagina Liberi Pensieri Studenteschi. Parole e idee che tutti conosciamo, abusate e per molti anche svuotate di senso. Ma se rimanere delusi non fosse necessario? Questo continuano ad affermare, coi fatti, gli studenti catanesi. (foto dal web)

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22 Dicembre 2017, 09:41

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