Engineering batte cassa | “La Regione ci deve 70 milioni”

di

10 Dicembre 2011, 07:20

2 min di lettura

Engineering adesso batte cassa. E per farlo, ha deciso di ricorrere alla procedura “soft” dell’arbitrato. Soft, si fa per dire, visto che la somma rivendicata dal socio privato di Sicilia e-Servizi (Engineering detiene il 49% delle quote) è di tutto rispetto: 70 milioni di euro. “Si tratta – spiega il vicepresidente esecutivo dell’azienda, Rosario Amodeo – di spese per servizi erogati e non ancora pagati”. Per questo, la società ha deciso di nominare un arbitro, che si confronterà con quello nominato dalla Regione (socio di maggioranza col 51%), per dirimere la faccenda.

“Abbiamo deciso di usare lo strumento dell’arbitrato – ha aggiunto Amodeo – per evitare di arrivare in tribunale. Ma una cosa è certa, al di là degli aspetti puramente tecnici legati alla legittimità o meno di quei pagamenti, quello che a noi interessa è essere pagati per il lavoro che abbiamo svolto”. Dal governo, intanto, sarebbe arrivata qualche spiegazione al ritardo. “Un ritardo mal motivato”, precisa però Amodeo, uno dei motivi per il quale, qualche mese fa, Engineering ha deciso di congelare gli stipendi dei lavoratori e ha anche annunciato la possibile uscita dalla società mista. Ma Amodeo su questo punto precisa: “Non siamo noi che vogliamo andare via”. Engineering, infatti, sarebbe stata “messa alla porta” direttamente “dal presidente Raffaele Lombardo. Un po’ di tempo fa – racconta Amodeo – disse che questa collaborazione non serviva più alla Regione”.

Ma dopo quelle frasi “non è seguito – spiega Amodeo – alcun passo formale. Oggi siamo ‘precari’, se la Regione vuole proseguire, siamo pronti a farlo. Se non è convinta di proseguire con noi, ce lo dica e ce ne andremo”. Insomma, il rapporto, se non è finito, appare comunque agli sgoccioli. E l’arbitrato sembra quasi una lite “coniugale” per il patrimonio: “In un certo senso – conclude Amodeo – è proprio così. Il rapporto tra pubblico e privato in una società mista è come un matrimonio. Perché questo continui, bisogna esserecontenti in due. E al momento, sembra che non siamo contenti nessuno dei due”. L’arbitrato, insomma, può servire a riappacificare i due “litiganti”. O a scrivere la parola fine a una storia iniziata qualche anno fa e scandita da polemiche riguardanti i vertici (più volte il presidente Spampinato s’è dimesso ed è rientrato in carica), da una commissione d’indagine sorta all’Ars col compito di fare luce sui lati oscuri della gestione della società (a cominciare dalle assunzioni di diversi ‘cognomi noti’), e dal frequente e periodico riferimento a una nuova infornata di assunzioni: il cosiddetto “ripopolamento”, che presto porterà dentro Sicilia e Servizi 250 nuovi dipendenti.

Pubblicato il

10 Dicembre 2011, 07:20

Condividi sui social