25 Febbraio 2017, 17:25
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ACIREALE – Ne sentivamo la mancanza, invece Nino Sorace è tornato alla carica. Sì, stiamo parlando di quel consigliere del Comune di Acireale che aveva declassato a “colpo di spadaccino” l’oro olimpico dello schermidore Enrico Garozzo. E che prima ancora aveva invitato, sempre intervenendo dai banchi del Consiglio, la deputata Ars Angela Foti a occuparsi di economia domestica (o giù di lì). Un’uscita non propriamente da galantuomo, sia chiaro. Ma se non c’è due senza tre, ecco che il tris delle gaffe è sul piatto.
L’ultima uscita risale al consiglio del 20 febbraio e – udite, udite – ecco cosa è uscito dalla bocca di Sorace: “Al buio i ragazzi di colore non si vedono. Non è un’offesa alle persone di colore, ma al buio i ragazzi di colore non si vedono. Io non vorrei che invece di parlare di Acireale per il Carnevale si parlasse di altro come accade ultimamente nella nostra Italia”. Fa bene a preoccuparsi, Sorace. Certo, al buio non si vedono neanche i gatti neri: un’evenienza che non farà di certo piacere ai più scaramantici. Così come – a rigor di logica – non si vedono neanche i preti in talare o gli arbitri old style. In fondo, si sa, niuru cu niuru non tingi – per dirla in siciliano. Ma nulla ci autorizza a far scadere il dibattito d’aula in una somma di oscenità linguistiche e concettuali. Lo sottolineiamo perché le battaglie del consigliere Sorace sono importanti. Per la cronaca, si stava dibattendo dell’illuminazione nei pressi del cavalcavia delle Chiazzette. Un problema serio, serissimo. Ma così no: cascano le braccia a terra e non si va da nessuna parte. La forma è soprattutto sostanza e all’interno dei palazzi istituzionali bisogna dare il meglio. Un tempo era così, almeno.
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25 Febbraio 2017, 17:25