26 Marzo 2018, 19:28
1 min di lettura
PALERMO – Da due mesi l’Ente parco minerario Floristella Grottacalda, in provincia di Enna, è bloccato per la mancanza di un dirigente con potere di firma che lo gestisca. “I 15 lavoratori rimangono così senza stipendio – denuncia il sindacato Cobas/Codir – e non possono essere più pagate nemmeno le fatture per il costo dell’energia elettrica e delle altre utenze”.
Il 21 febbraio il presidente della Regione, Nello Musumeci, in virtù delle norme sullo spoil system, aveva nominato un nuovo presidente dell’ente che però non si è mai insediato avendo rassegnato immediatamente le dimissioni dall’incarico. Da lì è iniziata l’impasse. Oggi il sindacato ha chiesto al governatore e all’assessore ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi, che sia nominato un commissario ad acta per assolvere alle funzioni necessarie per il funzionamento del parco.
Paolo Conti, Michele D’Amico e Salvatore Rugnone, componenti della segreteria Cobas/Codir, spiegano così le ragioni dell’urgenza: “Il parco non è un ente con una struttura ordinaria: è retto dai quindici ex lavoratori socialmente utili, e dalla figura del presidente che non essendo coordinato da una figura amministrativa di vertice svolge anche le funzioni di gestione più elementari. Dei quindici lavoratori, tre collaborano con il presidente per lo svolgimento delle funzioni amministrative mentre i rimanenti dodici curano materialmente il parco. Una struttura piccola ma funzionante – proseguono – che andrebbe valorizzata dato che, con i suoi 400 ettari, il parco riunisce due cave di zolfo, il palazzo Pennisi, e conserva reperti di archeologia industriale come i castelletti dei pozzi per l’estrazione e i forni di fusione dello zolfo”.
Pubblicato il
26 Marzo 2018, 19:28