21 Giugno 2011, 19:14
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E il disegno di legge tornò in commissione. I finanziamenti al paese alluvionato di Scaletta Zanclea, gli interventi in favore del centro storico di Agrigento oggetto di crolli e cedimenti, i soldi per la polizia municipale e i disabili. Di questo e di altro, oggi, si sarebbe dovuto occupare l’Ars. L’ordine del giorno, infatti, prevedeva la discussione della “Norma in materia di riserve in favore degli enti locali”. Un norma assai attesa soprattutto da alcuni comuni in grave difficoltà. Se ne ridiscuterà, invece, tra una settimana.
La discussione in Aula, infatti, s’è trasformata in un discorso su pesi e contrappesi. Su presenze e assenze dei gruppi parlamentari in commissione bilancio. Sulla necessità di rinviare la legge a quella stessa commissione. E persino sulla lunghezza della permanenza “in freezer” prima di tornare in aula.
A chiedere il ritorno della legge in commissione è stato il capogruppo dell’Udc Giulia Adamo che, insieme agli altri cinque “colleghi” della maggioranza (Cracolici, Musotto, Cappadona e Marrocco), ha recapitato al presidente Cascio una comunicazione ufficiale: “Il ddl torni indietro, in vista della rimodulazione delle commissioni”. Udc e Fli sono al momento fuori dalla commissione Bilancio.
Da lì, una discussione che ha visto schierarsi da una parte, appunto, la Adamo e Cracolici. “Io credo – ha detto il capogruppo del Pd – che si possa scegliere un rinvio ‘informale’. Prendiamo tempo fino a domani o giovedì e poi riportiamo il ddl in Aula”. Ma contrario al rinvio il “compagno” Panepinto: “Rimandare la discussione sul ddl – ha dichiarato – significa mettere a rischio il pagamento della prima trimestralità che molti comuni attendono da tempo. Questo significa che i sindaci non avranno modo di pagare gli stipendi di molti dipendenti”.
Messa da parte l’idea di attendere la rimodulazione delle commissioni prima di riportare la legge in aula (“Significherebbe far morire la legge”, ha precisato il presidente Cascio), favorevole al rinvio “breve” Francesco Musotto che, però, si dichiara assai meno ottimista di Cracolici: “Rinviamo la discussione, ma non a domani o dopodomani. Non ce la faremo mai. Se ne ridiscutiamo la prossima settimana non succede nulla”.
Punta l’indice sulle differenti vedute dei capigruppo della maggioranza Michele Cimino: “Cracolici non vede che non sono d’accordo nemmeno tra alleati? Ritengo molto triste – ha aggiunto – che si provi a tutelare, con questo ddl, interessi ai quali la Finanziaria non ha saputo dare risposta. In queste riserve del fondo degli enti locali sono previsti interventi di emergenza, che non possono attendere oltre. Non si può trasformare questo ddl in una nuova manovra di bilancio”.
Duro anche Innocenzo Leontini: “La proposta di riportare il ddl in commissione – ha dichiarato – è un chiaro tentativo di far fallire questa norma. E vorrei ricordare che tutte le parti, compreso il governo e il capogruppo del Pd, hanno non solo dibattuto, ma anche sottoscritto il documento che oggi è arrivato in aula”.
Un documento, per intenderci, che prevedeva, tra le altre cose, lo stanziamento di 6,5 milioni per i comuni di Scaletta Zanclea e Itala, colpiti dal nubifragio del 1 ottobre 2009, di 4,2 milioni per le isole minori, 5 milioni per il comune di Ragusa Ibla, altri 5 per il comune di Comiso, tre milioni per il centro storico di Agrigento, un milione per quello di Favara. E altri milioni per diversi comuni siciliani (Aidone, Piazza Armerina, Lipari e alcuni della provincia di Palermo)
Inoltre, era previsto un intervento da 5,6 milioni per la gestione degli asili nido, 17,5 milioni ai comuni per le spese di trasporto interurbano, 12,5 milioni per il miglioramento dei servizi di polizia municipale. Due milioni di euro erano previsti per i servizi di vigilanza sulle spiagge. Intanto, l’estate è ufficialmente arrivata, la legge, invece, è tornata indietro.
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21 Giugno 2011, 19:14