Enti locali siciliani, è un disastro| Troppe consulenze facili e fondi Ue persi

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25 Febbraio 2012, 13:07

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La situazione finanziaria degli enti locali in Sicilia e’ ”disastrosa”. L’allarme e’ stato lanciato dal procuratore regionale della Corte dei conti, Guido Carlino, nella relazione di apertura dell’anno giudiziario. Carlino ha parlato di sprechi, inefficienze e diseconomicita’ dell’azione amministrativa, ”con l’aggravante, in molte ipotesi, dell’esistenza di condotte finalizzate al conseguimento di personale vantaggio dall’esercizio delle funzioni istituzionali, con pregiudizio per l’erario pubblico, anche in termini di lesione dell’immagine della pubblica amministrazione”.

Ma la condizione piu’ preoccupante e’ quella degli enti locali. Ci sono spese costituenti danno erariale ”in quanto non necessarie per il soddisfacimento degli interessi della comunita’ amministrata, prive di adeguata copertura finanziaria, e contrarie ai principi di sana gestione finanziaria”. Carlino riconduce tutto questo a quella che definisce una ”estensione del fenomeno patologico dei debiti fuori bilancio, indice di incapacita’ gestionale e spesso anche fonte di danno erariale”. Il procuratore regionale ha pure richiamato ipotesi di ricorso a illegittime operazioni di finanza straordinaria o a strumenti finanziari derivati di dubbia convenienza. E ha rilevato come numerosi siano stati i danni riscontrati per effetto di ritardi nella definizione di procedimenti amministrativi.

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Quindi ha espresso particolare preoccupazione per i danni derivanti da perdita di finanziamenti di derivazione comunitaria. E’ un tema che in questi giorni e’ stato al centro dell’agenda politica regionale. Il quadro finanziario preoccupante degli enti locali comprende anche la gestione dei servizi di riscossione di entrate e tributi. Carlino ha segnalato danni a carico di agenti della riscossione degli enti locali, cui e’ stato imputato il mancato riversamento di somme riscosse per conto dei Comuni ovvero di danni a carico di privati incaricati di riscuotere entrate per conto della pubblica amministrazione. Sulle entrate la relazione segnala anche ipotesi di manomissioni di sistemi informatici per annullamenti indebiti di crediti dell’erario.

Le consulenze facili sono la pratica piu’ dannosa, e purtroppo piu’ diffusa, nella gestione della pubblica amministrazione in Sicilia. E’ descritto come un male endemico nella relazione di apertura dell’anno giudiziario. Il caso estremo sarebbe quello dell’ente Fiera del Mediterraneo di Palermo. La relazione segnala anche una forte incidenza di casi di corruzione e di malasanita’ e un uso distorto dei contributi comunitari. Ma mette in rilievo anche la responsabilita’ dei dirigenti dei servizi finanziari degli enti locali – Comuni e Province – per operazioni azzardate oppure per la ”sovrastima” di entrate. Si tratta di pratiche che mettono in crisi i bilanci degli enti perche’ danno via libera a un eccessivo indebitamento. Questo e’ accaduto, per esempio, al Comune di Catania tra il 2003 e il 2004. Il dirigente responsabile che aveva preparato un bilancio preventivo fondato su false previsioni di entrata e’ stato condannato per danno erariale.

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25 Febbraio 2012, 13:07

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