18 Luglio 2012, 12:02
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Enzo Bianco a tutto campo. Dal “sistema Lusi”, rispetto al quale è stato ritenuto estraneo dalla magistratura, ai rapporti del Pd siciliano con il governo Lombardo, “che ha combinato un disastro”, pensando alle Regionali: “Se Crocetta si accorda con Massimo Russo vuol dire che è il candidato di Lombardo, Massimo Russo è stato ed è una colonna portante del sistema di spartizione del potere messo in campo da Lombardo”. Viaggio tra amici, nemici, e un “fiero avversario”: Pino Firrarello il potente senatore del Pdl. E sulla candidatura a sindaco di Catania, Bianco confida a Livesicilia: “Molti continuano a chiedermelo, io ci sto seriamente riflettendo e tra qualche mese deciderò”.
Senatore, cosa ha pensato quando ha appreso che la magistratura ha stabilito la sua totale estraneità al “sistema Lusi”?
“Non mi ha minimamente sorpreso. Questa totale estraneità c’è sempre stata e mi fa piacere che stavolta la stampa ne abbia dato il giusto risalto. E’ stata finalmente detta una parola chiara e definitiva: i magistrati hanno affermato che la Margherita e i suoi dirigenti sono parte offesa; Lusi è agli arresti per essersi appropriato di ingentissime somme ed è pure indagato per calunnia verso i vertici del partito”.
Pochi giorni addietro Luca Spataro, segretario provinciale catanese del Partito Democratico, ha diffuso un comunicato stampa in cui condannava il suo operato e la invitava ad un’assunzione di responsabilità. Come risponde a Spataro?
“Non ho nulla da rispondere a Spataro. Gli hanno già risposto tutti e sei i consiglieri comunali del gruppo Pd, il capogruppo, consiglieri provinciali, parlamentari nazionali e deputati regionali, i vicesegretari provinciali del Pd. Se mi avesse chiesto qualcosa gli avrei detto di leggere attentamente le carte della procura di Roma, del Gip e del Tribunale del Riesame in cui è chiaro che io sono parte offesa dai comportamenti di Lusi. Esattamente come il presidente del Pd Rosy Bindi, il vicesegretario Enrico Letta, il capogruppo alla Camera Dario Franceschini, il responsabile Politiche Sociali del Pd Giuseppe Fioroni, il responsabile Comunicazioni del Pd Paolo Gentiloni”.
I dirigenti provinciali e regionali del Pd, sono stipendiati dal partito? Se sì, quanto prendono ogni mese?
“Non credo, ma dovete chiedere direttamente a Spataro”.
Torniamo ai fondi della Margherita, può fornire il dettaglio di come ha impiegato i fondi, voce per voce con relativa mansione dei destinatari?
“Tutte le informazioni sono state fornite alla magistratura, che ha doverosamente fatto ogni riscontro nell’ambito dell’inchiesta. Mi pare che l’ultima decisione della procura parli da sé. Tutto lecito, legittimo e documentato. Ho già detto e ripetuto in più occasioni che tutti i fondi di cui hanno parlato le cronache sono stati impiegati per attività politica, anche nella qualità di presidente dei Liberal Pd, per organizzare convegni e iniziative, pagare sedi, collaboratori. Non c’è altro da aggiungere. Quando l’inchiesta sarà finita potrete leggere tutte le carte, sin del minimo dettaglio, anche se ormai si sa praticamente tutto. Aggiungo che mai in Italia i bilanci di un partito e le spese per l’attività politica sono stati così accuratamente controllati e verificati come quelli della Margherita”.
E’ vero che ad organizzare il lavoro dei collaboratori catanesi della Margherita era una società del marito della sua segretaria?
“Non è il marito e non si tratta della mia attuale segretaria. Ma è vero che c’era una società, come avete appreso, amministrata per quel che riguarda questa vicenda in modo puntuale ed ineccepibile, come del resto è stato confermato dai rigorosissimi controlli effettuati. Nel percorso che porta alla liquidazione della Margherita sono stati incentivati esodi, e il personale dipendente che lavorava per me è stato opportunamente sostituito da contratti di collaborazione e di prestazione di servizi, molti dei quali transitati da quella società. La Guardia di Finanza ha già fatto uno screening sulle società che avevano rapporti con la Margherita, trovando tutto assolutamente legittimo. Tanto è vero la procura di Roma ha confermato che noi siamo parte offesa”.
Domanda d’obbligo: la magistratura ha chiarito che non esiste alcuna ipotesi di responsabilità penale a suo carico, ma dal punto di vista etico il discorso cambia?
“Ma stiamo scherzando? Noi abbiamo finanziato attività politica, attività, per un soggetto politico, non solo lecite, ma doverose. Tutto è alla luce del sole, come è nella mia storia e nella mia tradizione politica. Sono paziente, ho atteso lo svolgimento degli indagini, però adesso basta. Chiunque affermi il contrario o cerchi di insinuare o addirittura di gettare fango, come ancora qualcuno sta cercando di fare, sarà trascinato in tribunale”.
A quanto pare Lei ha messo in regola e versato i contributi a tutti i collaboratori, lo fanno tutti nel Pd e negli altri partiti?
“E’ così e l’ho sempre fatto. Per me è un atto dovuto. Mi farebbe piacere che lo facessero tutti”.
Molti esponenti del Pd siciliano sono in stretto contatto con Raffaele Lombardo, cosa ne pensa?
“Ne penso tutto il male possibile. Mi sembra allucinante che ci siano questi rapporti persino adesso, dopo che tutti hanno verificato il disastro del governo Lombardo di questa fine legislatura e dopo che il Pd ha doverosamente presentato la mozione di sfiducia. Io personalmente mi sono battuto in modo chiaro e netto, sin dall’inizio, contro questo accordo, e forse qualcuno vorrebbe farmi pagare questa scelta di coerenza. E mi dispiace che alcuni di quelli che oggi mi attaccano, abbiano retto la scaletta a un presidente di Regione, prima indagato, oggi già imputato per voto di scambio e sottoposto a richiesta di rinvio a giudizio per il gravissimo reato di concorso esterno in associazione mafiosa. C’è poco da aggiungere”.
Si dice che lei sia in stretti rapporti con il senatore del Pdl Pino Firrarello, è vero?
“Il senatore Firrarello è da sempre mio fiero avversario politico. Mi ha contrastato quando ero sindaco di Catania, ha sostenuto Scapagnini, poi ha sostenuto Lombardo alla Regione, poi Stancanelli. E’ strano che questa fandonia venga messa in giro da chi si é sempre giovato dei voti di Firrarello”.
Raffaele Lombardo, intervistato da Livesicilia, ha detto che alle comunali di Catania aveva stretto un accordo politico con Lei, accordo che Lombardo ha disatteso, è vero?
“Lombardo, per quelle comunali, presentò quattro liste contro di me ed è stato colui che si è profondamente “impegnato” nei quartieri per rastrellare in tutti i modi consensi per Scapagnini… Se questo è un appoggio politico! Forse qualcuno voleva farmi credere che era un modo di appoggiarmi? Ma come avrei potuto crederci?”.
Cosa ne pensa della candidatura alla presidenza della Regione di Rosario Crocetta?
“Crocetta è una persona coraggiosa, è stato un buon sindaco ed ha affrontato con grande determinazione la lotta per la legalità contro le cosche. Non ho condiviso nei mesi scorsi le sue posizioni di sostegno verso il governo Lombardo. Comunque, prima di parlare di candidati per la Regione, sarebbe meglio avere un programma di governo e decidere le alleanze, poi pensare al candidato”.
Le risulta che Crocetta ha già un accordo con Massimo Russo che continuerebbe a fare l’assessore alla Sanità?
“Non lo so e mi dispiacerebbe molto. E se avesse un accordo del genere vorrebbe dire che Crocetta sarebbe il candidato di Lombardo, cosa che farei fatica a credere. Russo è stato ed è una colonna portante del sistema di spartizione del potere messo in campo da Lombardo, nonostante la sua storia da magistrato”.
Conferma che sta pensando a candidarsi sindaco di Catania? Se si, qual è la sua ricetta per Catania?
“Ci vuole una buona dose di imprudenza per candidarsi ad amministrare Catania. La città è in una condizione molto difficile, quasi come quella in cui la trovai alla fine degli anni Ottanta, seppure per motivi diversi. In città molti continuano a chiedermelo, io ci sto seriamente riflettendo su e tra qualche mese deciderò”.
Cosa ne pensa della candidatura dell’onorevole Giuseppe Berretta del Pd a sindaco di Catania?
“Ci devo pensare”.
Cosa ne pensa della candidatura di Claudio Fava a Presidente della Regione?
“Claudio è una risorsa importante per il centrosinistra, anche se negli ultimi anni non è stato molto presente. Ma confermo quanto già detto, non insistiamo sulle persone, pensiamo ai programmi e alle alleanze. Questa volta dobbiamo vincere, non fare testimonianza”.
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