Napoli si riprende il Pd: | “Con Bianco la svolta”

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09 Febbraio 2014, 06:30

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CATANIA. Va bene che si trattava di una elezione dall’esito più che scontato. Va bene pure che con la nomina a “reggente” avvenuta lo scorso ottobre per fermare lo spargimento di sangue tra le due anime del partito, si era capito che sarebbe stato lui il designato per quella poltrona di segretario provinciale. Va bene tutto. Ma, alla fine, in questo passaggio da coordinatore a segretario vorremmo capire come cambia la storia per Enzo Napoli e per il Pd. In una città ed in una provincia in cui l’affermazione politica di Bianco (guarda caso un altro Enzo) alle amministrative dell’anno scorso è stato un fatto viscerale. Quasi un urlo liberatorio per tutto il centro-sinistra. “La mia elezione per il Pd rappresenta una nuova fase unitaria – attacca il neo segretario – che, secondo quanto ho detto e che è stato ampiamente condiviso, dovrà costituire il raggiungimenti di alcuni obiettivi programmatici che ho anticipato per grandi linee ma che ora devono caratterizzare la provincia catanese”.

Proviamo a capire di che priorità si tratta, allora.

“Anzitutto c’è la governance del territorio che si sta sviluppando con urgenza anche a livello regionale. Non esiste solo la città di Catania ma anche il resto della provincia: dobbiamo dare al territorio un riferimento che non sia solo nella direzione della gestione dei servizi ma anche dello sviluppo. Poi, c’è il tema del lavoro rispetto al quale pensiamo di mettere in campo una serie di proposte che potranno dare risposte serie”.

Argomento delicato, quello del lavoro. Ci porti un esempio concreto.

“Dobbiamo valorizzare al meglio l’ambito del turismo. L’Unesco proclamando l’Etna patrimonio dell’umanità ci ha dato una enorme opportunità: una opportunità che va trasformata anche in reddito per la nostra popolazione”.

Torniamo alla sua elezione. Prima era coordinatore oggi, invece, è segretario: cosa cambia nella sostanza?

“E’ chiaro che quando ero coordinatore avevo più un ruolo di garanzia e non potevo certo dare un’impronta politica forte. Ora, avendo la possibilità di mettere in campo un progetto politico assieme alle persone che mi collaboreranno, potrò lavorare per rendere il Pd un partito catalizzatore delle tante istanze della gente e delle categorie”.

Eppure, c’è chi ha insinuato che per la sua elezione non tutti i tesserati sono stati invitati per poter esercitare il proprio diritto di voto…

“Allora, guardi: noi stati costretti a svolgere in poco più di una settimana, e dunque in pochissimo tempo, il Congresso. E’ possibile, quindi, che nell’attività di convocazione dei Circoli qualche sms o qualche mail non sia arrivata a destinazione: lungi da noi escludere qualcuno”.

Beh, quel “qualcuno” però è legittimo che possa essersi sentito escluso.

“Devo dire che la partecipazione al voto di circa 3500 iscritti rappresenta un dato enorme. Numeri che spiegano che la partecipazione di massa c’è stata”.

Voltiamo pagina: come guardate al ruolo dell’opposizione in seno alla città di Catania?

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“Sinceramente, è chiaro che la sindacatura di Enzo Bianco ha rappresentato una svolta positiva per la città. Mi pare che l’opposizione più che mettere in campo proposte di una certa valenza mantenga invece un atteggiamento di rivalsa nei confronti di Bianco. E questo è sbagliato”.

Fatto sta che, alla fine, Bianco è anche il leader “maximo” anche all’interno del Pd etneo.

“Enzo Bianco per l’esperienza che ha avuto in passato, ministro, sindaco, deputato, è sicuramente una delle figure di maggior prestigio del partito. Ciò non toglie che accanto a lui abbiamo figure altrettanto autorevoli e di alto livello: e questo rende il mio compito ancora più impegnativo e stimolante”.

Il suo compito è adesso anche quello di portare il Pd alle Europee.

“Va tenuto conto che la lista per le Europee abbraccia la Sicilia e la Sardegna ed ovviamente i nostri candidati saranno in tutto cinque. E credo che questo sarà un tema del quale verrà investito il prossimo segretario regionale”.

Ci sarà qualche catanese il lista?

“E’ probabile ed anche auspicabile che questo avvenga”.

Chi saranno i suoi vice?

“Mi preme dire che il direttivo comprenderà certamente molti sindaci. E voglio valorizzare anche giovani, come ad esempio, Francesco Laudani”.

Ed i vice, allora?

“Uno potrebbe essere Jacopo Torrisi e l’altro nome potrebbe essere quello di Giuseppe Salerno dell’area renziana”.

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09 Febbraio 2014, 06:30

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