29 Aprile 2022, 19:06
1 min di lettura
Nessun caso di epatite acuta di origine ignota all’Ospedale dei Bambini di Palermo. Un sospiro di sollievo per la famiglia del bimbo di 5 anni che pochi giorni fa era stato ricoverato al Di Cristina per un aumento dei valori epatici: nelle scorse ore le sue condizioni sono ulteriormente migliorate ed è stato dimesso. Nei due casi precedenti, registrati ad Agrigento e in provincia di Palermo, la malattia era giù stata esclusa e, in entrambe le circostanze, i piccoli erano già tornati a casa. Sono stati sottoposti a controlli e accertamenti e “non rispondevano ai requisiti dell’epatite acuta”, spiegano dal Di Cristina.
Nel dettaglio, è la dottoressa Claudia Colomba, primario del reparto di Malattie infettive pediatriche, a precisare che “la malattia è normalmente provocata dai virus dell’epatite A, B, C, D, E. In questi casi nulla di anomalo è stato riscontrato, quindi possiamo dire che non c’è al momento alcun allarme. Si è trattato di virus intercorrenti, a nulla di non canonico. Inevitabilmente, se la soglia dei valori epatici risulta allarmante, è necessario un periodo di osservazione che, nei casi specifici, ha poi permesso di dimettere i pazienti grazie agli ulteriori accertamenti effettuati”.
Il primo caso di epatite acuta è stato registrato in Gran Bretagna, mentre sono dieci le segnalazioni in Italia, di cui tre confermate. In un caso è anche stato necessario il trapianto di fegato. Ma quali sono i sintomi da non sottovalutare? ““L’ittero è sicuramente un campanello d’allarme – spiega la dottoressa Colomba – ma nei casi più gravi, il bambino ha febbre alta e persistente, vomito e astenia. Consigliamo di sicuro di rivolgersi subito al pediatra che valuterà la situazione e, a seconda dei casi, consiglierà se è necessario recarsi all’ospedale”.
Pubblicato il
29 Aprile 2022, 19:06