24 Aprile 2022, 15:12
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In Italia, al 22 aprile, secondo una circolare del ministero della Salute si registrano 11 casi sospetti di epatiti acute di natura non conosciuta nei bambini. Solo due di questi sono stati confermati e ad uno, giudicato “possibile”, è stato eseguito un trapianto. “Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti Covid-19 e un questionario somministrato ai casi, su alimenti e abitudini personali, non ha identificato alcuna esposizione comune”, ha fatto sapere il ministero.
“Per ognuno di noi, non c’è nulla da fare se non mantenere la calma, non preoccuparsi e utilizzare le misure preventive che già conosciamo e che riducono il rischio di trasmissione di molte infezioni virali, come un’accurata igiene delle mani e respiratoria”, si legge sul portale, che a questa epatite ha dedicato un focus sui social con alcune cose da sapere.
Intanto il contesto: “Sono stati rilevati casi di epatite a insorgenza improvvisa in bambini altrimenti sani minori di 10 anni”. Poi i numeri: “Da gennaio 2022 a oggi in Uk ci sono stati 108 casi; in 8 si è reso necessario un trapianto di fegato. Sono stati riportati alcuni casi anche in Usa, Danimarca, Paesi Bassi, Irlanda e Spagna”.
Inoltre qualche informazione sull’epatite che è “un’infiammazione del fegato che riconosce cause diverse. Le più comuni sono virali, i cosiddetti virus dell’epatite”. In alcuni casi “possono essere implicati virus differenti, oppure un meccanismo autoimmune o tossico (per esempio alcuni farmaci)”.
“Spesso l’epatite guarisce senza lasciare strascichi – spiega il portale – ma talvolta può cronicizzare e portare a conseguenze pericolose come cirrosi epatica e cancro (pensiamo, per esempio, all’epatite B, per la quale fortunatamente abbiamo un vaccino che viene fatto ai bambini)”.
Quanto ai casi che si stanno monitorando in questi giorni, “i virus dell’epatite sono stati esclusi in tutti i casi. Si stanno studiando, invece, altre cause virali o fattori ambientali ma si tratta – precisa Medical Facts – di ipotesi. Le autorità sanitarie stanno investigando per non lasciarne nessuna inesplorata ma dobbiamo avere pazienza e aspettare”.
Un punto viene però ribadito, cioè la risposta alla domanda: può c’entrare il vaccino anti-Covid? “No, in nessuno dei casi in Uk i bambini erano stati vaccinati e questo ci permette, per fortuna, di escludere un legame con il vaccino. La priorità al momento è giustamente quella di identificare tempestivamente la causa in modo da poter curare al meglio i bambini e mettere in atto ogni misura di sanità pubblica necessaria a prevenire l’insorgenza di queste epatiti”.
La circolare del ministero della Salute dà invece alcune indicazioni su come riconoscere una situazione che potrebbe essere legata all’epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica: bambino di età inferiore ai 10 anni, un test negativo per i virus dell’epatite A, B, C, D ed E, e valori molto alterati degli enzimi che segnalano una sofferenza del fegato.
Va precisato che si tratta di definizioni provvisorie basate sulle prime indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nel documento vengono elencate sia le caratteristiche del caso da classificare come “confermato”, sia quelle del paziente da ritenere come “caso possibile”.
I criteri del caso confermato sono: paziente di età uguale o inferiore a 10 anni che presenta un’epatite acuta (con test negativo ai virus dell’epatite A, B, C, D, E) con il valore di specifici enzimi, “aspartato aminotransferasi (AstST) o alanina aminotransferasi (ALT), superiore a 500 U/L”. Significativa anche la data in base alla quale discriminare i casi, cioè a partire “dal primo gennaio 2022”.
Rientra invece nella fattispecie di “caso possibile” il paziente di “età compresa tra 11 e 16 anni, che presenta un’epatite acuta (con test negativo ai virus epatici A, B, C, D, E)” e con gli stessi picchi nei valori che indicano sofferenza epatica, sempre da gennaio 2022.
C’è poi il “caso correlato epidemiologicamente”, che è un paziente di qualsiasi età con i criteri di epatite acuta illustrati, “contatto stretto di un caso confermato, dal primo gennaio 2022”. “Sia il numero che la classificazione dei casi – spiega la circolare – potrà cambiare in conseguenza di nuove segnalazioni, nuovi accertamenti diagnostici, o modifiche nella definizione di caso”.
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24 Aprile 2022, 15:12