02 Maggio 2022, 05:42
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CATANIA – Mentre i casi di epatiti infantili in Sicilia arrivano a quattro, il mondo scientifico si chiede quale sia la causa delle infezioni al fegato che in questo momento hanno coinvolto centinaia di bambini sotto i 10 anni in tutta Italia. Se infatti c’è accordo sulla probabile origine infettiva delle malattie, non è stato ancora trovato il virus o il batterio responsabile delle infezioni acute che in alcuni casi hanno costretto a ricorrere al trapianto. Per Carmelo Iacobello, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Cannizzaro di Catania, “i dati sono ancora troppo incompleti per capire di che agente patogeno si tratti”.
Dottore Iacobello, cosa si sa al momento su queste epatiti?
Va precisato che ancora sappiamo pochissimo, e che in questo momento qualsiasi valutazione sulla causa delle infezioni potrebbe risultare prematura. Tuttavia, i dati sono quelli di un evento che può essere descritto come un’epidemia, e anche importante, che colpisce i bambini sotto i dieci anni.
Perché l’allarme per le infezioni?
Si tratta di casi di epatite acuta, una malattia che può avere complicazioni anche gravi. Nel dieci per cento dei casi, infatti, i soggetti sono stati avviati al trapianto al fegato.
Quale potrebbe essere la causa?
Si suppone che sia virale, dato che le caratteristiche, i sintomi, fanno pensare a un’infezione da virus. Solo che non si tratta di nessuno dei virus conosciuti che possono causare un’epatite, dunque nelle prossime settimane si tratterà di fare sequenziamenti per cercare di capire quale possa essere l’eziologia della malattia.
Come si è arrivati all’ipotesi che l’epatite sia causata da un virus?
Le epatiti sono di tre tipi: infettive, autoimmuni o a base tossica. Quelle autoimmuni non hanno questo genere di diffusione, soprattutto tra i bimbi, mentre per quelle a base tossica di solito si conosce bene l’agente scatenante: per esempio i funghi sono tra gli agenti che più comunemente scatenano danni al fegato, anche gravi. Queste epatiti infantili, per esclusione, devono avere una fonte infettiva, e dunque si deve cercare l’agente eziologico, che per ora è sconosciuto.
Che lavoro si sta facendo per individuare la causa?
In questo momento i bambini sono tenuti in osservazione e campioni sierologici vengono inviati all’Istituto superiore di sanità, che ha il compito non solo di indagare ma anche di stoccare tutti i campioni. Questo potrebbe servire anche per il futuro, per esami eziologici storici.
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02 Maggio 2022, 05:42