24 Maggio 2019, 18:31
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L’Istituto superiore di sanità ha segnalato 12 casi di epatite non infettiva e non contagiosa, legati al consumo di integratori a base di curcuma. Il ministero della Salute ha invitato i consumatori a sospenderne l’assunzione in attesa di individuare la causa responsabile dei casi, riconducibili, per la precisione, a “epatite colestatica acuta”. “Sono in corso verifiche sul territorio da parte delle autorità sanitarie”, si legge sul sito del ministero. Quattro casi sono stati registrati in Toscana.
L’epatite è un’infiammazione del fegato, e può essere di origine infettiva o non infettiva. Il secondo tipo, quello preso in esame dal ministero, può essere causato dall’ingestione di alcune sostanze, malattie autoimmuni o problemi metabolici. A sua volta l’epatite non infettiva può avere una doppia natura: con danno epatocellulare (e picco di transaminasi) o con colestasi (e ittero). I casi presi in esame avrebbero presentato entrambe le componenti, e si sarebbero risolti dopo un ricovero ospedaliero di pochi giorni.
La curcuma in cucina è dannosa? Il Fatto Quotidiano riporta le parole di Ciro Vestita, fitoterapeuta e nutrizionista dell’università di Pisa: “Una spezia benefica, che non ha praticamente effetti collaterali, soprattutto se si utilizza la radice fresca. A meno che non se ne abusi, e per farlo bisognerebbe utilizzarla praticamente in ogni alimento. Ma anche in questi casi gli effetti si limiterebbero a gastrite, nausea, vomito. Non certo ad epatite”.
La lista degli integratori alla curcuma sospetti (aggiornata al 24 maggio)
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24 Maggio 2019, 18:31