Sputi e insulti razzisti in campo| Sospesa la finale degli Esordienti - Live Sicilia

Sputi e insulti razzisti in campo| Sospesa la finale degli Esordienti

Durante la gara fra Esordienti 2002, nel torneo organizzato in memoria del vice questore ucciso dalla mafia, un ragazzino di colore riceve prima uno sputo e poi viene apostrofato come "sporco negro" da un avversario. Polemiche in campo e finale sospesa senza un vincitore.

 

Palermo - al XV torneo ninni Cassarà
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PALERMO – Prima uno sputo, poi l’insulto razzista, in campo e sugli spalti si accendono gli animi e l’arbitro decreta la fine della gara senza un vincitore. Quella che a prima vista sembrerebbe la cronaca spicciola e poco edificante di una gara tra dilettanti, o addirittura tra professionisti, racconta invece un episodio avvenuto fra dodicenni nel corso di un torneo dedicato alla memoria di Ninni Cassarà, vicequestore ucciso dalla mafia negli anni ’80. Protagonisti della vicenda, avvenuta sabato scorso, sono due ragazzini impegnati nella finale fra Esordienti 2002, organizzata presso la polisportiva Cei di via Piersanti Mattarella, fra i padroni di casa del Cei e il Calcio Sicilia.

Le due squadre, giunte all’ormai consueto appuntamento di fine stagione per le formazioni giovanili (il torneo in memoria di Ninni Cassarà è giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione), si affrontavano ad armi pari durante il primo tempo fin quando un normale scontro di gioco tra un ragazzo di colore del Cei ed uno del Calcio Sicilia ha scatenato il putiferio in campo e fuori. Il calciatore del Calcio Sicilia avrebbe infatti prima sputato al suo rivale, reo d’averlo colpito duramente, apostrofandolo in seguito con la frase “negro di m….”.

Da lì la reazione del ragazzo offeso e le polemiche fra le dirigenze delle due squadre e fra i genitori che assistevano sulle tribune alla gara. “In quel momento abbiamo deciso d’interrompere la gara e decretarne la fine senza un vincitore. – ci dice Anna Pontorno, dirigente della Team Palermo 2000 e organizzatrice del torneo –  Non era possibile proseguire dopo un episodio di questo tipo, sopratutto perchè parliamo di ragazzini di dodici anni. Un gesto di questo tipo va condannato e in tal senso l’organizzazione ha scelto di dare un segnale forte poichè l’educazione di quelli che diventeranno calciatori, e ancor prima uomini, parte da tornei come questo intitolato alla memoria di Ninni Cassarà, simbolo di giustizia e legalità. Il Calcio Sicilia ha ovviamente chiesto scusa per l’episodio che ha macchiato la gara e al termine del match – conclude la Portorno – i due ragazzini si sono stretti la mano per fare pace”.


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