03 Febbraio 2012, 19:35
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Erano morti ma continuavano a prendere la pensione. Ma allo sportello non si presentavano ectoplasmi ma semplicemente figli e parenti vari che avevano la delega a ritirare il pagamento. E qualcuno, cinque in totale, sono stati beccati allo sportello, ad incassare l’ennesima rata. La guardia di finanza ha scoperto una mega truffa ai danni dell’Inpdap da parte di 13 persone fra Palermo, Bagheria Termini Imerese, Cefalù, Carini e Partinico.
L’indagine è partita da Roma quando, incrociando i dati dei defunti con quelli dell’ente previdenziale, è venuta fuori l’ “emorragia” dalle casse pubbliche. Così le fiamme gialle si sono fatte trovare all’appuntamento fisso che, in un caso, addirittura, sarebbe andato avanti per 26 anni oltre la data della morte del beneficiario dell’assegno.
Un altro caso ha visto che, oltre la pensione al defunto, il presunto truffatore usufruiva anche dell’indennità di accompagnamento erogato dall’Inps per oltre 30 mila euro. Le indagini hanno portato al sequestro di 5 conti correnti, di cui uno con un saldo di oltre 800 mila euro, due libretti pdi deposito e denaro contante riscosso direttamente allo sportello – riguarda i cinque colti in flagranza – per altri 7 mila euro. L’entità del danno arrecato alle casse dell’Inpdap sarebbe di oltre 1 milione e 300 mila euro
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03 Febbraio 2012, 19:35