Cronaca

L’ergastolo per l’omicidio di Agata Scuto: nuova perizia

di

10 Dicembre 2024, 06:50

1 min di lettura

CATANIA – Alcuni mesi fa, i giudici della Corte d’assise, erano stati chiari sul movente. Rosario Palermo, oggi 64enne, avrebbe ucciso nel 2012 Agata Scuto, figlia disabile della sua ex compagna, perché l’aveva messa incinta. E per evitare uno scandalo, avrebbe deciso di eliminarla, facendo anche sparire il corpo.

Ora in appello la difesa di Palermo contesta alla radice questo assunto che ha portato all’ergastolo. Sono diverse le richieste difensive, con le quali si chiede di riaprire l’istruttoria del processo. I giudici hanno accolto in questa fase una richiesta di perizia, ma sarà una perizia preliminare. Per la difesa Palermo non poteva mettere incinta la povera Agata per un problema alla prostata.

La perizia “preliminare”

La perizia – che sarà discussa a febbraio – non riguarderebbe già le condizioni di Palermo, ma se sia, o meno, possibile oggi stabilire se questo problema l’imputato lo avesse nel 2012. Se ne parlerà in aula.

Al processo sono presenti vari parti civili. La mamma di Agata, il fratello, che è assistito dall’avvocato Assunta Nicolosi, e l’associazione Penelope.

Il processo

È dunque approdato in appello il processo per l’omicidio di Agata. Il pg è Antonio Nicastro. In aula, dinanzi ai giudici, sono state presentate e discusse alcune questioni preliminari.

Il delitto di Agata, per l’accusa, sarebbe stato commesso dal patrigno. Un uomo coinvolto in varie storie con diverse donne. È padre, per sua stessa ammissione, di 8 figli. E in primo grado ha ammesso di averne riconosciuti solo sei.

Le intercettazioni

Secondo l’accusa, a tradirlo sarebbe stata la sua coscienza, dato che è stato intercettato mentre parlando da solo sembra ammettere, in qualche modo, la propria responsabilità. Il corpo della povera Agata non è stato mai trovato.

Pubblicato il

10 Dicembre 2024, 06:50

Condividi sui social