22 Aprile 2015, 16:03
5 min di lettura
CATANIA – Oltre 300 nuovi posti letto, per la precisione 316, a disposizione degli studenti universitari fuori sede. Saranno disponibili a breve – alcuni sono quasi completati, altri dovranno essere costruiti – alla Cittadella universitaria, il polo scientifico dell’Università degli studi di Catania. A confermarlo a LiveSiciliaCatania è il Presidente dell’Ente per il diritto allo studio etneo, Alessandro Cappellani, quasi in risposta alla polemica scatenata sul presunto mancato interesse da parte dell’ente nei confronti di alloggi di prossima realizzazione da parte di un privato. “L’Ente non può impegnarsi in una programmazione autonoma – spiega Cappellani – che non tenga conto delle esigenze e delle necessità economiche dell’Ateneo. Ribadisco – aggiunge – come nell’area della cittadella a breve disporremo di 300 posti letto”.
Cappellani ci tiene ad evidenziare l’economia avviata sin dal suo insediamento – in relazione particolarmente alle residenze in affitto – e la volontà di procedere programmando attentamente il numero degli alloggi da realizzare, tenendo conto della popolazione studentesca e della sua distribuzione nel territorio cittadino.
Un atteggiamento che mira, come lo stesso presidente conferma, a utilizzare risorse per fare fronte a reali esigenze degli studenti e dell’Ente per il diritto allo studio, e a patrimonializzare strutture, piuttosto che accendere lunghe e onerose locazioni. Da qui la decisione di recuperare alcuni finanziamenti per costruire alloggi per gli studenti ex novo e che rimarranno di proprietà dell’Ersu. “Da circa sei mesi – afferma Cappellani – stiamo lavorando ad una nuova costruzione all’interno della Cittadella, che arricchirà il polo scientifico dell’Ateneo di altri 78 posti letto. Le opere sono quasi finite – continua: si tratta di una costruzione realizzata tramite un finanziamento che sono riuscito a recuperare in extremis, grazie alla collaborazione con il Rettore Pignataro e con il professor Giuseppe Catalano, componente nazionale del Comitato del diritto allo studio”. Finanziamento che è stato recuperato e inserito nell’appostito capitolo di bilancio.
“Inoltre – prosegue Cappellani – alla Cittadella disponiamo già di 174 posti letto. Presto ne potremo avere altri 64, al momento indisponibili perché oggetto di un progetto, nell’ambito dei finanziamenti della L. 338, che prevede come priorità il ripristino di strutture ammalorate”. Fondi che non erano stati utilizzati in precedenza, ma che l’attuale gestione dell’Ersu è riuscita a riagguantare, progettando il recupero delle strutture esistenti.“Ho iniziato la progettazione del recupero degli edifici, oltre che quello complesso dei fondi assegnati – evidenzia Cappellani. Alla fine avremo 316 posti letto nell’area Cittadella”.
Non solo. Il presidente dell’Ersu Catania sottolinea anche la necessità di attendere l’esito dell’iter avviato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Enzo Bianco, relativa alla variante urbanistica relativa al centro storico nella quale sono state inserite alcune previsioni che vorrebbero fare dell’area dell’Ospedale Vittorio Emanuele, in via di dismissione secondo il piano regionale, un campus universitario.
“Il problema dell’Università etnea – continua Cappellani – è che le strutture esistenti sono sparse in diversi poli della città, quello di Economia, zona Corso Italia, quello delle Scienze letterarie ed umanistiche in zona Benedettini, quello di Scienze politiche e giuridiche in zona centro storico e poi c’è il Polo scientifico della Cittadella. Bisogna tenere conto – prosegue – che la gran parte degli studenti dell’Università di Catania gravitano intorno alle facoltà site in centro e che molte altre, quelle scientifiche prevalentemente, sono a numero chiuso. Il comune di Catania ha più volte ribadito la volontà e la proposta di creare un campus e una cittadella universitaria nell’ex orto dei Benedettini, attualmente sede del Vittorio Emanuele in dimissione – continua – e non c’è dubbio che una politica strategica di edilizia residenziale non può non tenere conto delle progettualità del Comune e dell’ateneo”.
Ecco perché, nel tavolo progettuale che sembra si stia insediando, l’Ersu parteciperà in qualità di osservatore privilegiato. Nel frattempo, l’Ente prosegue con la dismissione delle residenze in affitto, che pesano per circa due milioni sul bilancio dell’Ente : oltre la casa di via Dante, Cappellani sta procedendo con la rescissione dei contratti. Già una resistenza locata in via Messina è stata dismessa così come un’altra in via di Sangiuliano. “Il processo è iniziato con notevole risparmio – spiega Cappellani – gli studenti sono astati allocati nei sessanta posti letto recuperati grazie alla costruzione della mensa di via Oberdan. Gli altri immobili del centro, in locazione e non antisismici sono in dismissione. Inoltre – continua – a causa del numero programmato per l’accesso alle facoltà scientifiche, le richieste di alloggi per gli studenti di cui l’Ersu si deve occupare (meritevoli e in difficoltà economiche) non è prevalente nell’area della cittadella, dove peraltro, come detto, si stanno realizzando nuovi alloggi che porteranno a 300 posti letto in comproprietà”.
Capitolo a parte merita l’Hotel Costa, la residenza universitaria di via Etnea, chiusa per problemi igienici e strutturali da circa cinque anni. Ne nasce un contenzioso tra la ditta che deve effettuare i lavori e l’Ersu. Dopo una situazione di quasi stallo, nel 2012 Cappellani diventa presidente. È luglio. A novembre Cappellani cambia avvocato inizia un contenzioso al contrario: l’Ersu pretende che a ditta proceda a mettere in sicurezza l’immobile. La controparte si oppone e all’Ersu viene proposta una transazione. La ditta però presenta un progetto che viene respinto. La situazione rimane bloccata, come i 300 posti letto disponibili nella struttura di via etnea, a causa del braccio di ferro tra il presidente dell’Ersu, che pretende la struttura rinnovata da tutti i punti di vostra e che sia antisismica, secondo i dettami del Genio civile, “e la ditta – sottolinea Cappellani – che, da due anni stravolge i termini della transazione, faticosamente raggiunti, privando di fatto l’università di una quantità di alloggi notevole e centralissima. Nel caso dell’Hotel Costa – afferma – l’Ersu è condizionato da vicende giudiziarie in atto eredità di una cattiva amministrazione pregressa. Questa situazione di stallo – continua – ha paralizzato per diversi anni la programmazione strategica degli alloggi”.
Altro discorso, infine, per il Tavoliere, progetto di cui si parla da decenni e mai portato a termine. A realizzare la grande struttura universitaria dovrebbe essere l’Iacp, anche se mancherebbe il finanziamento. Sul progetto, in ogni caso, Cappellani si dice favorevole, fermo restando quanto affermato in precedenza in relazione alla programmazione. “Ben venga questa operazione da parte dell’Iacp – evidenzia – ma se ne parlerà nel momento in cui sarà realizzata, in base ad una reale necessità da parte di studenti e all’opportunità di prendere in locazione la struttura. Da un primo contatto nel 2012 con l’Iacp, però – continua – alla richiesta dell’Ersu di entrare prima come locatari e poi diventare proprietari degli alloggi, la risposta non è stata positiva”.
Pubblicato il
22 Aprile 2015, 16:03