13 Giugno 2019, 19:38
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PALERMO – Tutti condannati, tranne un imputato. Sono i numeri del processo sullo scandalo degli esami “comprati” all’Università di Palermo fra il 2007 e il 2010.
Queste le pene inflitte dal Tribunale presieduto da Marina Petruzzella: Rosalba Volpicelli (8 anni), Ignazio Giulietto, (2 anni e sei mesi) – entrambi ex dipendenti dell’Ateneo – Giuseppe Gennuso (3 anni), Giuseppe Ciciliato (2 anni), Andrea Tomasello (3 anni e 8 mesi), Caterina Guddo (2 anni), Alexandra Ntonopolou (5 anni), Carlo Gaglio (2 anni), Giuseppe Capodici (1 anno e sei mesi), Francesca Pizzo (2 anni), Walter Graziani (5 anni), Paolo Coviello (2 anni), Nunzio Fiorello (3 anni). Erano tutti studenti.
L’unico assolto è Riccardo Della Vecchia (difeso dall’avvocato Emilio Chiarenza), mentre è stata dichiarata prescritta la posizione di Ilenia Messina. L’Università, parte offesa, che si era costituita parte civile, avrà risarcito il danno.
Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Amelia Luise, bastava pagare e nel piano di studi spuntavano esami mai sostenuti. Non c’era bisogno di presentarsi davanti ai prof della facoltà di Economia e Commercio, Architettura e Ingegneria. Fino a quando gli agenti della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile non misero il naso nei segreti dell’Ateneo. L’inchiesta prese le mosse dalla denuncia da Volpicelli, impiegata licenziata a seguito dell’indagine, che raccontò ai poliziotti di essere stata avvicinata e minacciata da alcuni universitari. Davanti ai pubblici ministeri Sergio Demontis e Amelia Luise, poi arrivarono le ammissioni di alcuni studenti e la verifica degli accessi pirata nel cervellone elettronico dell’Ateneo dei quali rimane una traccia indelebile visto che vengono effettuati con una password.
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13 Giugno 2019, 19:38