Esami maturità, Catania: il ritorno alla normalità degli studenti - Live Sicilia

Maturità, il difficile ritorno alla normalità degli studenti siciliani

Oggi la prima prova scritta, dopo due anni in cui gli esami si sono svolti solo con l'orale: cosa hanno scelto i maturandi catanesi

CATANIA – “Ho scelto la tipologia B2 che sarebbe il testo argomentativo e non era difficile rispetto agli altri ma in generale tutte le tracce erano molto fattibili: ragionamento e brani già fatti a lezione hanno reso sostenibile la prova. Chiaramente avrei preferito solo la prova orale, perché non eravamo tanto abituati a scrivere, però essendo abbastanza fattibile speriamo bene, anche per domani e soprattutto per l’orale!”: lo racconta Giulia Di Stefano, studentessa maturanda tra le prime a concludere la prova al Liceo Classico Mario Cutelli.

Le tracce

Stamattina, dunque, al via la prova predisposta su base nazionale dal Ministero dell’Istruzione per oltre 500 mila candidati di cui quasi 50 mila in Sicilia. Proposte sette tracce di tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Campanilismo siciliano tra i celebri nomi presenti: Giovanni Pascoli e Giovanni Verga per l’analisi del testo e Liliana Segre con il tema degli ultimi, la musicofilia con un brano di Oliver Sacks, il cambiamento climatico con Giorgio Parisi per il testo argomentativo di tipologia B.

Sulla scia di quanto esposto in apertura per il tema di attualità: i rischi della rete e le conseguenze della pandemia di Covid, indelebile nella mente di tutti, nuove e vecchie generazioni: “Ho scelto la traccia C1 che parlava, appunto, del Covid. Il Ministero ci ha dato come base da cui partire un testo di un autore del 2021 dove annunciava le quattro problematiche principali che ci sono state ed io le ho affrontate proponendo un tema con delle mie considerazioni personali e di come la mia famiglia ed io abbiamo affrontato la situazione, visto che essendo i miei genitori medici hanno lavorato a stretto contatto con gente malata, rischiando la vita ogni giorno”, commenta Gianmarco, non appena consegnata la prova.

Gli esami al tempo del Covid

Ormai in ogni incipit di articolo, libro, intervista, post che si legge è facile trovare l’apertura: “Dopo due anni…” ed effettivamente questi due anni hanno segnato una cesura non soltanto dal punto di vista temporale ma anche sociale e psicologico. Nel mondo dell’istruzione sono stati mesi difficili, alle prese con nuovi sistemi didattici a cui molti hanno fatto fatica ad abituarsi e molte misure contenitive che hanno svilito un po’ quel luogo magico che rappresentano le aule scolastiche.

Tornare in presenza, quest’anno, è stato un diktat. Era necessario per riprendere in mano la già preoccupante situazione in cui i giovani erano, ormai, quasi del tutto disabituati al confronto testuale e all’interazione. Pertanto, il tassello finale per la ripresa restavano proprio gli esami di maturità. Finora soltanto orali, con una maxi-presentazione multidisciplinare che impegnava l’interessato in una giornata di verifica con una commissione interna. Nel 2022 il cambio di rotta: si torna alla modalità tradizionale con la prima prova scritta di italiano, la seconda prova specifica per ogni indirizzo e a conclusione il tanto temuto esame finale con una commissione mista tra docenti interni ed esterni, provenienti da vari istituti sul territorio.

“Dopo due anni scolastici difficili e pieni di ostacoli finalmente siamo ritornati a frequentare in presenza, e ciò ha contribuito, insieme all’abbassamento della curva pandemica, a far ritorno agli esami pre-pandemia – ci dice Flavio Taibi, del Filippo Juvara San Cataldo -.
Sono uscite 7 traccie diverse fra loro. Dopo una lettura attenta di queste, ho scelto di mettermi in gioco e approfondire la tematica dei cambiamenti climatici, prendendo in considerazione la traccia 3B. La traccia cita un discorso del fisico Giorgio Parisi, che nel 2021 vince il premio Nobel per la fisica.
Il discorso in questione è stato tenuto a Glasgow.
Mi sono trovato abbastanza bene nell’argomentare su questa importante tematica, anche perché è sempre stata di mio interesse. Per cambiare la situazione climatica bisognerebbe applicare delle regole ben precise che cambierebbero anche il modo di pensare dell’intera popolazione, che, detto sinceramente, è la vera responsabile di questo disastro climatico.
Tutto sommato comunque è andata bene”.

Le prossime prove e chi è rimasto indietro

Dopo questo primo passo, il 23 giugno si svolgerà la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguarderà una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. La novità introdotta per domani prevede la stesura della verifica ad opera dai singoli istituti, che potranno così tenere conto di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l’anno scolastico, agevolando le esigenze degli alunni. Infine, il colloquio orale, che si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione: un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto realizzato durante il corso dell’anno.

Il 96,2 per cento dei candidati è stato ammesso agli esami, dunque soltanto 1 su 26 non ce l’ha fatta in Italia, nonostante sia stato verificato che in generale le bocciature alle superiori siano tornate ai livelli pre-Covid anche se i numeri sono molto diversi da regione a regione. Nei giorni passati il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato i dati analitici degli scrutini dell’anno scolastico 2020/2021, il secondo dell’era Covid. E dopo appena un anno di tregua, le studentesse e gli studenti costretti a ripetere l’anno scolastico tornano ad assumere valori preoccupanti: l’8,3 per cento, pari a circa 180 mila alunni. Lo stesso valore percentuale dell’estate 2019, quando la pandemia era probabilmente soltanto un tema da racconto distopico.


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