18 Dicembre 2012, 16:16
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PALERMO – La Procura ha giudicato incongrua e ha quindi respinto la richiesta di patteggiamento a un anno e undici mesi di reclusione e 400 euro di multa avanzata nella scorsa udienza dai legali di Massimo Ciancimino, accusato di detenzione di esplosivo.
Il figlio dell’ex sindaco di Palermo è finito sotto accusa dopo il ritrovamento ad aprile 2011, nel giardino della sua casa di Palermo, di decine di candelotti di tritolo. Il gup, Vittorio Anania, ha rinviato l’udienza al 25 gennaio, data in cui sarà sentito l’imputato. Già nei mesi scorsi, seppure non formalmente, i difensori del superteste della trattativa avevano cercato invano un accordo sulla pena con i magistrati. Il tritolo venne ritrovato dopo il fermo del figlio dell’ex sindaco, finito in manette per avere calunniato l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro.
In quell’occasione Ciancimino fece ritrovare i candelotti sostenendo di averli ricevuti da un non precisato personaggio a scopo intimidatorio, salvo cambiare versione quando i magistrati scoprirono che l’indagato si era portato l’esplosivo da Bologna. Il testimone riferì anche di averne data una parte a un amico e che questi se ne sarebbe disfatto buttandola in mare. Versione che contrastava con quella dell’amico che disse di averla gettata in un cassonetto. Ciancimino jr è accusato anche di concorso in associazione mafiosa e di calunnia ai danni di De Gennaro davanti al gup che celebra l’udienza preliminare nel procedimento sulla trattativa tra Stato e mafia.
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18 Dicembre 2012, 16:16