Espurgo, rischio igienico |Vertice in Prefettura

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20 Febbraio 2018, 17:45

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CATANIA – Arriva in Prefettura la questione dell’espurgo pozzi neri. O meglio, la possibile soluzione al problema messo in luce da Confcommercio e Assotir che, nelle ultime settimane, hanno lanciato l’allarme sul rischio igienico sanitario da un lato, e sulle grosse difficoltà patite dalle aziende che si occupano del servizio. Da quando i limiti imposti dalla legge impediscono di conferire i liquami oltre una certa quantità nell’impianto di depurazione gestito dalla Sidra. Un dramma per una città come Catania in cui sono in tanti a non essere allacciati alla rete fognaria.

Ieri mattina, si è infatti tenuto un incontro alla presenza del prefetto Silvana Riccio tra gli attori di questo vero e proprio dramma, il Direttore generale dell’Assessorato regionale energia, acque e rifiuti, il Dirigente dell’Ambiente della Città metropolitana di Catania, l’Assessore all’Ecologia del comune di Catania, il Presidente e il Direttore della società che gestisce il servizio idrico del Comune, il Rappresentante dell’ATI di Catania, il Direttore dell’Arpa struttura territoriale di Catania, la Rappresentante del Direttore generale dell’ASP di Catania.

“Tutti i presenti – si legge in una nota – hanno condiviso la necessità di dovere intervenire, con tempestività e con adeguate azioni, idonee al superamento della situazione di difficoltà nella gestione dei rifiuti in questione. Infatti, il perdurare delle difficoltà rappresentate, porterebbe a ben più gravi conseguenze di ordine igienico-sanitario su tutto il territorio provinciale”.

Una possibilità ammessa da tutti, quindi, cui si deve immediatamente porre rimedio per evitare cause ben peggiori del ritardo nell’espurgo. “Dopo un articolato confronto sulle questioni di carattere tecnico e giuridico – continua la nota – gli Enti interessati, ciascuno nell’esercizio delle rispettive competenze, hanno assunto l’impegno di adottare opportuni provvedimenti, che, anche in via contingibile ed urgente, possano consentire, innanzitutto, il superamento delle difficoltà nel regolare l’ordinario conferimento presso gli impianti e, contestualmente, di migliorare il sistema di gestione di questa tipologia di rifiuti”. Per quest’ultimo aspetto dovrà muoversi la Regione.

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20 Febbraio 2018, 17:45

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