10 Luglio 2012, 18:43
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Si allunga la lista dei condannati per l’estorsione ai danni di un macellaio di San Lorenzo. Il giudice per l’udienza preliminare Vittorio Anania ha inflitto un anno e otto mesi di carcere a Marcello Trapani, ex legale dei boss Lo Piccolo e oggi collaboratore di giustizia. In un altro processo erano già stati condannati a 15 anni ciascuno Salvatore e Sandro Lo Piccolo, padre e figlio. Ad ottobre si attende la sentenza nei confronti della moglie del capomafia, Rosalia Di Trapani.
Il pizzo sarebbe stato chiesto sulla vendita della palazzina di via Tommaso Natale dove Conigliaro avrebbe voluto aprire la rivendita di carni. Secondo i pubblici ministeri Anna Maria Picozzi e Amelia Luise, Trapani sarebbe andato ben oltre il suo ruolo di legale finendo per diventare un faccendiere dei boss. In particolare, il penalista ed ex procuratore sportivo avrebbe fatto da tramite fra l’imprenditore e la Di Trapani che, in assenza del marito e del figlio, si sarebbe occupata dell’estorsione.
La vicenda è la stessa per cui il Tribunale ha chiesto alla Procura di approfondire un’allarmante intercettazione. Tra le carte dell’inchiesta c’è un’intercettazione tra un boss mafioso, Pietro Mansueto, e la sorella. Questi diceva “Io a quello me lo devo togliere davanti, casomai lo metto dove stanno gli altri, tra i carciofi e gli sparacelli”. E concludeva: “Quella palazzina gronda di sangue”. Da qui il sospetto che nelle fondamenta di quella o di un’altra palazzina ci possa essere un cimitero di mafia. I pubblici ministeri si sono mossi e hanno affidato alla finanza uno screening per scoprire in quali aree della zona si sia costruito di recente. La speranza è di circoscrivere il raggio delle ricerche.
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10 Luglio 2012, 18:43