Duemila euro per la “messa a posto” | Un fermo per tentata estorsione

di

30 Aprile 2014, 16:36

1 min di lettura

PALERMO – Abita nel rione Noce, ma avrebbe tentato di incassare i soldi del pizzo a Porta Nuova. In manette per tentata estorsione è finito Francesco Paolo Grances, 35 anni. Si tratta di un fermo che deve essere ancora convalidato dal giudice per le indagini preliminari. I carabinieri del Comando provinciale di Palermo avrebbero bloccato il tentativo di Grances di farsi consegnare duemila euro da un commerciante.

Su come si sia arrivati al fermo c’è ancora riserbo. Sembrerebbe, però, che Grances abbia chiesto il denaro a titolo di “messa a posto” con le modalità tipiche del repertorio di Cosa nostra. Un’aggravante che al momento non gli verrebbe contestata. Il fermato non ha precedenti per associazione mafiosa, ma per vicende legate allo spaccio di droga. Gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Caterina Malagoli, stanno cercando di capire se si sia trattato di un’iniziativa individuale, magari per fare cassa in un momento di difficoltà economiche, o se Grances possa essere stato inviato da qualcuno che comanda a chiedere il denaro.

Articoli Correlati

Ipotesi investigative al vaglio dei magistrati che coordinano le indagini sul mandamento di Porta Nuova segnato da recenti fibrillazioni. Prima le scarcerazioni eccellenti di boss storici per fine pena, poi l’omicidio di Giuseppe Di Giacomo alla Zisa, infine i nuovi arresti che hanno frenato la vendetta di Giovanni Di Giacomo, fratello ergastolano della vittima, e bloccato il ritorno al potere degli scarcerati. Di certo a Porta Nuova il pizzo si è sempre pagato e si continua a pagare.

Il nodo investigativo è l’inserimento, o meno, della presunta e ultima tentata estorsione nel contesto più ampio delle dinamiche mafiose. Un tentativo sventato dai militari. Il prossimo passaggio sarà l’udienza di convalida del fermo attesa per le prossime ore.

Pubblicato il

30 Aprile 2014, 16:36

Condividi sui social