09 Giugno 2009, 11:58
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La polizia ha disarticolato una organizzazione criminale, formata da catanesi e canicattinesi, specializzata in estorsioni ai danni di proprietari fondiari di Niscemi. In manette sono finiti Arcangelo Ottavario, 78 anni, ed il figlio Gioacchino, 35 anni, di Canicatti’. All’anziano sono stati concessi gli arresti domiciliari, a causa dell’avanzata eta’.
Arrestati, inoltre, Flavio Laudani, 24 anni, di Mascalucia, Alessandro Lanzafame, 30 anni, di Catania, e Benito Alberto Privitera, 20 anni, anche lui di Catania tutti rinchiusi presso il carcere di Caltagirone.
L’operazione, condotta dalla polizia di Caltanissetta e di Niscemi, denominata “Minotaurus”, sarebbe stata facilitata dalle dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Carmelo Barberi, indicato come boss mafioso di Gela. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Caltagirone Salvatore Acquilino, su richiesta del procuratore dello stesso centro Francesco Paolo Giordano.
Accertato un tentativo di estorsione di 170 mila euro ai danni di un proprietario terriero che aveva acquistato ad un’asta giudiziaria, circa venti anni fa, un appezzamento di terreno esteso circa 20 ettari, confiscato ad Arcangelo Ottavario.
Inoltre, secondo quanto accertato dagli investigatori, padre e figlio, nonostante la confisca, diversi anni prima, avrebbero truffato diversi niscemesi, stipulando con questi compromessi di vendita e incassando indebitamente le varie caparre.
I due Ottavario, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbero avanzato periodiche richieste di denaro al proprietario terriero, facendo intervenire anche un esponente di primo piano della mafia di Gela come Carmelo Barbieri che ha confermato di avere svolto il ruolo di mediatore. I due arrestati avrebbero indicato in un promemoria le somme che periodicamente dovevano essere estorte alla vittima e anche ad altri proprietari fondiari che avevano acquistato terreni all’asta confiscati agli stessi Ottavario. In una sorta di libro mastro anche le indicazioni su come rintracciare le vittime utili ai tre giovani catanesi incaricati della riscossione delle estorsioni.
Ad incastrare gli arrestati oltre alle dichiarazioni di Barbieri anche filmati ed intercettazioni ambientali della polizia.
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09 Giugno 2009, 11:58