Etis 2000, crisi nel centro stampa: in bilico 36 lavoratori

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05 Dicembre 2020, 17:27

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Quando le rotative si fermano il silenzio diventa assordante. Lo sanno bene i poligrafici del gruppo Etis 2000 che da giorni non stampano più le pagine del quotidiano “La Sicilia”. 

Fino a alla fine del mese i macchinari saranno in funzione per consentire la stampa di un paio di testate nazionali. Poi si udirà il temuto silenzio. Dal cassa integrazione straordinaria al commissariamento, il percorso del centro stampa si è fatto sempre più accidentato, la decisione di interrompere l’attività è l’amara risultanza degli esorbitanti costi di stampa e della crisi di un settore (l’editoria) che miete numerose vittime collaterali. 

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Così i trentasei lavoratori del centro, per anni fiore all’occhiello della zona industriale catanese, attendono di conoscere la loro sorte. La data da segnare sul calendario è il 31 marzo, giorno in cui la cassa Covid (deterrente che al momento sta evitando i licenziamenti) sarà sospesa. A quel punto si dovranno fare i conti con le intenzioni della proprietà. “E’ stata annunciata la dismissione del centro stampa, in questo momento stiamo utilizzando gli ammortizzatori sociali e abbiamo ricollocato dieci persone: ci auguriamo di guadagnare altro tempo per fare lo stesso con gli altri lavoratori”, spiega il segretario della Fistel Cisl, Antonio D’Amico che confida nel “rifinanziamento di una nuova cassa a livello ministeriale a partire da gennaio”. 

Un modo per prendere fiato e proseguire una corsa contro il tempo. “La trattativa è molto tranquilla perché abbiamo capito che i proprietari non se la sentono più di stampare: era inutile fare qualsiasi azione visto che l’editoria è in questo momento abbastanza compromessa anche dal calo di pubblicità”, continua il sindacalista che indica nel tentativo di ricollocare il personale l’unica via da imboccare al netto degli strumenti da potere mettere in campo: dai prepensionamenti agli esodi incentivati.  

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05 Dicembre 2020, 17:27

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