12 Agosto 2021, 11:05
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LINGUAGLOSSA. Lo scenario è desolante. Non è la lava che ha devastato tutto sui pendii dell’Etna, ma il fuoco. A Linguaglossa, sopra quota mille, nel versante nord del vulcano è stata una notte di lavoro per domare le fiamme. Come ha detto bene il sindaco Salvatore Puglisi: “Per domare l’indomabile”.
Il giorno però ha portato un po’ di luce in un teatro d’inferno. “Grazie al supporto aereo la situazione adesso è sotto controllo. Sono andati in fumo ettari ed ettari di bosco. Ora stiamo cercando di fare una mappatura precisa, per capire dove ci sono ancora focolai e andare a spegnerli”, spiega Puglisi.
ll sindaco è stato sul fronte del fuoco fino a tarda notte. Sono stati oltre 100 gli uomini e circa 30 i mezzi impiegati per cercare di fermare dieci chilometri di roghi. “Ieri ho chiamato Prefetto, Ministero, Regione. E devo dire che sono arrivati uomini e mezzi, ma l’incendio era davvero vastissimo. Anche i privati ci hanno dato una mano, anche quattro dipendenti comunali e io nel mio piccolo ho cercato di aiutare. Ma le devo dire che gli uomini della forestale sono stati instancabili. Immagini che sono riusciti a salvare anche un ristorante: lo hanno circondato e buttando acqua sono riusciti ad evitare che le fiamme distruggessero la struttura”.
Tanti i ristoranti che ieri sono stati costretti a chiudere e annullare eventi già programmati da tempo. L’ennesimo colpo dopo il covid. “Oggi possono riprendere a lavorare ma il danno economico c’è stato. Fortunatamente però il fuoco è stato fermato”. Alcune aziende agricole invece sono state toccate dall’incendio.
“Oltre alle evacuazioni abbiamo predisposto la chiusura della Mareneve per sicurezza. Perchè i lapilli infuocati viaggiavano con il vento e anche sulla carreggiata si sono formati tunnel di fuoco”, spiega ancora il sindaco.
Ma c’è la mano dolosa e criminale dietro questi incendi? “Non possiamo avere la certezza matematica. Ma ci sono stati cinque e sei fronti scoppiati contemporaneamente, che sia accaduto tutto in modo accidentale mi pare improbabile”, risponde Puglisi. Che chiede pene esemplari per i piramani e si macchia di questi crimini. “Ettari ed ettari di terreno bruciati e danni ingenti all’ambiente, operatori a rischio della vita buttati in mezzo al fuoco in condizioni di vero pericolo”, commenta ancora.
Ora dove si trova sindaco? “Sono in macchina e le confesso che sto andando a portare dei cornetti ai ragazzi che hanno lavorato tutta la notte. Poi andrò al comune”. Una nota dolce tra fuliggine e cenere.
Intanto dall’alto i canadair e gli elicotteri continuano a gettare acqua.
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12 Agosto 2021, 11:05