Etna, continua l’eruzione |Si alza nube di cenere

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17 Marzo 2017, 09:54

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CATANIA – Continua l’eruzione sull’Etna. “L’attività è ad energia fluttuante”, spiega Eugenio Privitera, direttore dell’Ingv di Catania. La situazione, dunque, è “piuttosto stazionaria” perché in alcuni momenti pare placarsi e in altre invece riprende (sia come attività stromboliana che effusiva). Ed è questa alternanza che provoca la formazione della nube vulcanica (non molto densa) che procede verso sud (e quindi verso gli aeroporti di Fontanarossa e Comiso).

LA CRONACA DI OGGI. Diminuisce l’energia dell’attività eruttiva in corso sull’Etna e il traffico aereo sulla Sicilia orientale è tornato regolare. Ha riaperto lo scalo di Comiso, temporaneamente chiuso stamani a causa della nube di cenere dell’Etna spinta dal vento verso sud, e torna a pieno regime il flusso degli aerei in arrivo sullo scalo di Catania Fontanarossa che da ieri pomeriggio aveva subito la limitazione di cinque atterraggi l’ora. Nessun limite era posto ai decolli.

Stamani, era sembrato placarsi l’Etna che invece è ancora in attività: la colata che emerge dalla bocca apertasi nel nuovo cratere di Sud-est è bene alimentata e il fronte più avanzato ha superato il Belvedere, dove ieri si è verificata l’esplosione freatica, nel contatto tra lava, che arriva a superare i 1.000 gradi centigradi, e la neve, che ha ferito una decina di persone in maniera non grave.

Il ‘braccio’ adesso si riversa nella desertica Valle del Bove, lontano da centri abitati. Dal cratere è presente un’attività stromboliana, con fontane di lava, boati e emissione di cenere. Quest’ultima la notte scorsa era cessata, ma è ripresa nuovamente.

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Intanto, migliorano le condizioni dei turisti rimasti feriti ieri, dopo la violenta esplosione verificatasi sul fronte lavico che colpito chi, in quel momento, si trovava a pochi metri dalla colata. Sono stati dimessi dall’ospedale di Acireale i due turisti inglesi, un uomo e una donna: lui aveva un leggero trauma cranico e lei contusioni alla mano e alla colonna vertebrale. Sono rientrati in albergo, ringraziando medici e infermieri per l’assistenza ricevuta.

L’esperienza vissuta non cambia il loro parere sulla Sicilia: “una terra meravigliosa, con gente calorosa e disponibile”, hanno detto lasciando il nosocomio. Il direttore sanitario dell’ospedale, Salvatore Scalia, ha spiegato che “le dimissioni sono state decise per lo stato di salute dei due pazienti, dopo che – ha sottolineato – gli esami eseguiti hanno confermato l’assenza di lesioni interne. Il quadro complessivo, tutto sommato, era tutt’altro che grave”.

La donna era accompagnata da un cugino, rimasto illeso nell’esplosione, che ha ricostruito la paura vissuta sull’Etna: “Ero con altri turisti già sul pullman – ha ricostruito parlando con i medici – quando all’improvviso abbiamo sentito un violento boato. Ci siamo preoccupati per quelli che ancora non erano sul mezzo di trasporto”. Sono “rimasti senza parole davanti alla pioggia di lapilli” che colpiva anche il loro pullman. “E – ha confessato il turista inglese – abbiamo avuto una grande paura e temuto il peggio per i nostri compagni di viaggio che erano fuori e per noi stessi”.

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17 Marzo 2017, 09:54

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