Etna Valley, Mattone: |“Zona industriale abbandonata”

di

06 Novembre 2012, 09:17

2 min di lettura

CATANIA – Al collasso il settore industriale catanese, con la zona dell’Etna Valley consegnata al degrado. La denuncia, pesante, viene direttamente dal segretario provinciale della Uil, Angelo Mattone. “Da diverso tempo i sindacati chiedono più attenzione per il comparto catanese. La Regione Siciliana e l’Asi hanno delle responsabilità in merito alla mancata erogazione dei servizi alle imprese e non ci sono azioni volte ad attrarre investitori nella zona industriale, completamente in stato di abbandono. Gli investitori fuggono”  evidenzia “al Nord  Italia e all’estero.”  Uno scenario che il sindacato consegna alle mani del nuovo Governo regionale, che avrà alla sua guida il neo eletto Presidente Rosario Crocetta. L’ex sindaco di Gela dovrà guardare con attenzione la situazione catanese, soprattutto la ferita inguaribile che è stata inferta al settore industriale etneo che ha realtà internazionali come St Microelectronics, International Paper e Nokia; solo per fare alcuni nomi.

Precari. In merito alla provincia etnea Mattone lancia idee concrete all’esecutivo regionale in merito alla redistribuzione delle risorse umane, ed in particolare all’inutilizzazione dei precari. Rilanciare l’economia attraverso il patrimonio artistico e paesaggistico è l’idea della Uil etnea. “Lasciamo i musei chiusi, o almeno, la maggior parte di essi” analizza il sindacalista “i siti archeologici non possono essere visitati dai turisti, le riserve naturali sono assolutamente non protette e nel frattempo ci sono i precari regionali senza una posizione, perché non dargli un ruolo in questo settore completamente sguarnito”.

Deficit regionale. Il sindacato della Uil spera che la nuova guida possa invertire la tendenza degli ultimi anni. “Io credo che più buio di mezzanotte non possa fare” afferma con una nota di sarcasmo Mattone “è evidente che dopo le notizie degli ultimi giorni dove è trapelato che il debito della Regione ammonta ad oltre 18 miliardi di euro, pari a quello della Grecia, la speranza è che questo Governatore possa salvare la Sicilia, i siciliani, i posti di lavoro e tutto l’apparato produttivo, perché lo scenario sta diventando davvero tragico”.

Taglio delle spese istituzionali. Non è stata di certo a guardare la Uil di Catania, che ha già inviato a Rosario Crocetta una lettera dove illustra la sua ricetta “Salva Sicilia”. “Adesso speriamo in una convocazione del nuovo Presidente” commenta Mattone “per discutere delle nostre proposte. Tra le priorità abbiamo inserito il drastico taglio ai costi delle istituzioni e della politica, con un risparmio che deriverebbe dal forte ridimensionamento delle società a capitale regionale. Naturalmente urge, anche, tagliare i bilanci dei comuni e delle provincie, ma questo è da accompagnare ad una riforma per il comparto dei forestali e per il settore della formazione. In questi due ambiti” conclude il segretario della Uil etnea.

Pubblicato il

06 Novembre 2012, 09:17

Condividi sui social