07 Marzo 2019, 12:37
4 min di lettura
PALERMO – Giorgia Meloni arriva a Palermo e, in una sala gremita all’interno del Teatro Politeama, scalda i motori in vista delle Europee. La leader di Fratelli d’Italia sarà infatti capolista in tutti i collegi ma è sugli altri candidati che si stanno concentrando le trattative, specie dopo la scelta di Diventerà Bellissima di non partecipare, almeno ufficialmente, alla prossima competizione elettorale. “Ho letto di una posizione di neutralità del presidente Musumeci che francamente non comprendo, a meno che non sia dettata da una difficoltà di mantenere compatta la maggioranza – dice la Meloni- Al suo posto sarei stata più coraggiosa, ma almeno questo rappresenta un elemento di chiarezza per i siciliani: se vorranno votare a destra, dovranno votare Fratelli d’Italia. Saremo la vera sorpresa di queste elezioni”.
Ufficialmente la presenza dell’ex ministro è legata alla nascita, al consiglio comunale di Palermo, di un gruppo di Fdi di cui faranno parte Mimmo Russo, storico volto della destra del capoluogo e coordinatore cittadino del partito, e il neo arrivato Francesco Scarpinato che ha da poco mollato il sindaco Leoluca Orlando, ma è chiaro che si tratta di una prova generale in vista delle Europee. Oltre alla Meloni sembra ormai certa la candidatura proprio di Scarpinato, il più votato della coalizione orlandiana alle Comunali del 2017 e capace alle ultime Regionali di raccogliere oltre sei mila voti, senza però centrare l’ingresso a Palazzo dei Normanni: un tesoretto di consensi che lo rende uno dei nomi di punta in città per un partito deciso ad allargare i propri orizzonti. E il peso di Scarpinato si è visto anche oggi: sala gremita, vere e proprie standing ovation e un ingresso in sala tra due ali di folla, mentre la Meloni e gli altri relatori lo attendevano al tavolo.
Tra i nomi che circolano anche quello di Carolina Varchi, che non ha risparmiato attacchi al primo cittadino, così come quello dell’assessore Sandro Pappalardo. Ma in sala ha fatto capolino anche il senatore Raffaele Stancanelli, ex sindaco di Catania e tra i fondatori di Diventerà Bellissima, ormai in rotta di collisione con Musumeci proprio per la scelta del governatore di non sostenere alcun candidato: “Ma io voterò Fratelli d’Italia e ovviamente farò campagna elettorale per il partito”, precisa Stancanelli. C’è da dire che la Meloni ha comunque scansato ogni polemica col governatore: “Hanno trovato una realtà complessa e di tempo per cercare di riorganizzare la macchina, ci sono dei lati positivi, come la spesa dei fondi europei che segna una discontinuità col passato, e si può fare meglio. Noi daremo il nostro contributo, proponendo un sostegno per gli studenti fuori sede o per chi va altrove per cure mediche”.
Non è un mistero che Fdi dialoghi in Sicilia con l’ex governatore Raffaele Lombardo, anche se la Meloni smentisce un rapporto a livello nazionale: “Stiamo lavorando alle liste che non sono ancora chiuse – spiega – Non dialogo con Lombardo e non c’è un dialogo a livello nazionale, ma i nostri referenti locali sono autorizzati a parlare con tutti”.
Dopo i saluti di rito di Mimmo Russo e del coordinatore provinciale Raoul Russo, la leader ha preso la parola e non ha risparmiato attacchi sia al sindaco Orlando che al governo nazionale. “Nonostante quello che dice il ministro delle Infrastrutture, la Tav serve a collegare l’Italia con l’intermodalità europea – dice l’ex ministro – Senza la Tav rimarremo tagliati fuori dal commercio e finiremo nel terzo mondo, ma in generale senza infrastrutture avremo solo cattedrali nel deserto come a Termini Imerese: vogliamo riequilibrare la spesa tra nord e sud, non più 70% e 30% ma 50 e 50 colmando il ritardo nel Meridione”. Poi è stata la volta del reddito di cittadinanza: “In Sicilia c’è stata una partenza lenta e ci sarà uno sviluppo drammatico, è una bufala di cui gli italiani si renderanno conto troppo tardi, dopo che avranno votato alle Europee. Siamo partiti da sei milioni di tessere, ora ci parlano di 1,3 milioni di beneficiari ma sono 10 milioni gli italiani che aspettano di ricevere dei soldi. Il problema è che col reddito di cittadinanza i disoccupati rimarranno tali, la vera risposta che ci si attenderebbe è di creare lavoro in Sicilia. Se tra un anno un siciliano dovrà andare a Brescia per lavorare non abbiamo risolto niente, visto che già succede; lo Stato deve occuparsi di chi non può lavorare, dei genitori che hanno figli piccoli, dei disabili a cui aumentare i soldi, degli anziani anticipando la pensione sociale a 60 anni. Questo governo continua con le politiche economiche del governi precedenti”.
Infine è stata la volta di Orlando, visto che Fdi adesso avrà voce anche a Sala delle Lapidi: “La nascita del gruppo consiliare è un altro passo verso la crescita del nostro partito e la creazione di una seconda, grande del centrodestra alleata ma distinta dalla Lega. Orlando è il sindaco di una città abbandonata ma alla ricerca dei riflettori della politica nazionale: questi sindaci di sinistra non vogliono applicare il decreto Sicurezza ma sono stati zitti di fronte alla discriminazione dei disabili o ai truffati delle banche. Ci occuperemo noi della nostra gente, di chi non trova lavoro, dei pensionati che non arrivano a fine mese, elle imprese costrette a chiudere. Orlando? Dopo che se ne sarà andato, si candidi a Tripoli”.
Pubblicato il
07 Marzo 2019, 12:37