Europee, Orlando sta con Bartolo | “Noi il bene, loro il male” FOTO

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20 Maggio 2019, 14:53

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PALERMO – “Io sono qui perché non ci sono alternative: da una parte ci sono loro che vogliono il male e dall’altra dobbiamo starci noi che vogliamo il bene”. Così Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, candidato alle Europee nella lista del Partito democratico ha deciso di spiegare le ragioni della sua candidatura ieri in un incontro all’Hotel Nh di Palermo. Usa parole semplici, ha la voce rotta dall’emozione quando racconta la sua esperienza e quel cammino d’impegno civico che lo ha portato a far conoscere in Italia e in Europa quello che accade ogni giorno a Lampedusa fino alla decisione di fare politica. “Noi vediamo la sofferenza tutti i giorni – ha spiegato – e non lo possiamo permettere. Tutto questo non ha a che fare con la cultura del popolo italiano e per questo mi candido alle europee: per riportare i valori in Europa”.

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Durante l’evento Bartolo ha raccontato i suoi anni di carriera a servizio della gente: del suo impegno per avere un elisoccorso che consentisse l’ospedalizzazione degli ammalati da Lampedusa a Palermo e delle battaglie per consentire ai malati terminali di tornare a casa con dei voli caritatevoli. Al centro della sua testimonianza c’è stato però l’impegno degli ultimi 28 anni: quello verso le vite dei migranti, un impegno continuo che il pubblico di Palermo ha sperimentato proprio durante l’incontro quando a Bartolo è arrivata la chiamata che gli comunicava lo sbarco dei migranti dalla Sea Watch. Il medico ha preso le informazioni, ha mandano l’ambulanza e ha ripreso il comizio.

Nel suo discorso il candidato del Partito democratico, ha sì parlato di immigrazione, ma quello che ha comunicato è il bisogno di un nuovo umanesimo: “È necessario ritrovare i valori che abbiamo perso: l’accoglienza e la fratellanza, l’amore, l’uguaglianza e il rispetto. Sono valori che danno un senso alla nostra vita e ci danno lo status di essere umano. Il rispetto – ha poi specificato – è il più grande perché contiene anche l’amore: penso al rispetto della natura, dell’ambiente, dell’altro, del diverso, del disabile, rispetto dei diritti umani e del diritto alla vita. Tutto questo da un senso alla vita e ci dà la dignità degli esseri umani”.

Poi è arrivato l’affondo a Matteo Salvini: “Non possiamo permettere che qualcuno solo per una campagna di odio faccia tutto questo sulla pelle di poveri cristi. Sono esseri umani che hanno avuto la sfortuna di essere nati nella parte sbagliata della terra – ha spiegato Bartolo che poi ha chiesto: – Ma perché è sbagliata? L’Africa è il continente più ricco del mondo ma noi abbiamo derubato i suoi abitanti togliendogli tutto, anche la dignità. Ora che vengono qui a chiederci qualcosa – ha continuato – noi alziamo i muri, mettiamo i fili spinati o, peggio ancora, facciamo gli accordi con la Libia: il muro lo abbiamo costruito dall’altra parte del mare consentendo che nascessero dei campi di concentramenti. Lì le persone vengono torturate, le donne sono violentate, quelle che non arrivano qui in cinta sono sottoposte alla tortura ormonale”.

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Alla convention, ha partecipato anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha deciso di appoggiare la candidatura di Pietro Bartolo. L’appoggio è pieno. C’è Orlando e  nel pubblico ci sono i suoi uomini: il vice sindaco Fabio Giambrone, Emilio Arcuri, Aurelio Scavone e Francesco Bertolino, che ha organizzato l’evento.

“Votare per Pietro  Bartolo è l’unica opzione possibile – ha detto il sindaco di Palermo – e vuol dire votare per una condivisione di visione e di impegno, una condivisione con l’articolo 54 della Costituzione che, oltre a dire che i cittadini devono rispettare la Costituzione e le leggi, dice: ‘I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore’. Pietro Bartolo ha sicuramente svolto la pubblica funzione di medico con disciplina ed onore e certamente non è disciplina ed onore violentare la libertà di insegnamento e la libertà di pensiero di un ragazzo. Non è disciplina ed onore – ha proseguito – quella di un ministro che si è avvalso dell’immunità parlamentare e non lo è nemmeno vedere la resistenza a lasciare nei vertici del governo un signore che, al di là degli accertamenti penali, potrebbe essere nello stesso giro d’affari di Matteo Messina Denaro. Salvini è un piccolo Mussolini. Noi allora – ha chiosato Orlando – scegliamo con Pietro Bartolo l’articolo 54 della Costituzione”.

Poi Orlano ha rilanciato: “Palermo ha anche un riferimento in più: noi vogliamo anche il rispetto dei diritti umani. Questa città è più avanti del resto d’Italia perché ci siamo vergognati più del resto d’Italia. Facevamo talmente schifo che adesso siamo portati a reagire con più forza. Non ci basta rispettare la legge vogliamo che siano rispettati i diritti che spesso la legge non rispetta”.  

Anche Bartolo quando ha parlato di come sia inevitabile salvare le vite ha fatto appello alle norme che stanno sopra la legge. “Non è possibile che salvare una vita in mare sia diventato un reato – ha detto -. Io sono certo che se un nostro pescatore, sia di Lampedusa, di Palermo, di Porto Empedocle o di Sciacca, vede un gommone in mare non mette a farsi i conti di quanta gente può salvare ma salverà tutti. Perché è la legge del mare, la legge che nessuno può cancellare”.

Infine il medico di Lampedusa ha affrontato in tema di di un’altra migrazione. “Il fenomeno migratorio – ha spiegato –non è un problema, bisogna solo rispondere a questo problema con lungimiranza. Queste persone ci servono perchè fra qualche anno noi saremo un ospizio a cielo aperto. I nostri pochi giovani vanno via non a causa dei migranti che vengono qui a togliere loro il lavoro ma per la nostra incapacità di dare loro stabilità e lavoro. Ecco allora mi voglio occupare anche del fenomeno emigratorio: i nostri giovani sono straordinari ma se non diamo loro una possibilità per rimanere qui creando un ricambio generazionale allora – ha concluso-  la nostra è una società morta”.

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20 Maggio 2019, 14:53

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