28 Maggio 2010, 07:50
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La notizia, vai a sapere perchè, è stata circondata dal nebbione dell’indifferenza. Eppure, a suo modo, è istruttiva. L’ha scritta in un trafiletto da leggere col cannocchiale il Corrierone qualche giorno fa. Eccola: “Palermo, come Cagliari, è fuori mano. Ecco una delle molteplici motivazioni che hanno spinto l’Uefa a dubitare di una candidatura” (quella dell’Italia agli Europei 2016). Nessuna conferma ufficiale. Però potrebbe pure essere.
Di prammatica l’indignazione dell’assessore Strano, sentito da Livesicilia sull’argomento: “Ci dispiace che il presidente dell’Uefa Platini sia disinformato, perché di quello si tratta. Evidentemente non sa che Palermo, o Catania, non erano fuori mano quando si fecero le Universiadi. Forse Platini non sa che siamo la seconda regione d’Italia per numero e ricettività dei nostri porti. Quindi sicuramente, se l’Italia non dovesse ospitare i campionati europei del 2016, non sarebbe per colpa di Palermo, definita “fuori mano” da Platini. Se, invece, alla candidatura si dovesse arrivare davvero, allora la Regione si attiverebbe esattamente come aveva progettato di fare davanti all’ipotesi della candidatura di Palermo alle Olimpiadi”.
Immaginiamo l’evento e i porti invasi da navigli per assistere, putacaso, a Danimarca-San Marino…
Chi ha torto? Chi la vede giusta? Si potrebbe dettare una lunga geremiade sui problemi infrastrutturali di Palermo e concludere, scuotendo il capo: hanno ragione, hanno ragione… Tuttavia, stavolta la motivazione ci pare capziosa e carnevalesca (nel senso del giudice Carnevale e di certe sentenze che alcuni ricorderanno benissimo). Palermo non è più irraggiungibile di altri posti. Nello specifico calcistico, è il fiore all’occhiello del sistema Italia. Ha una squadra ai vertici e in Europa, ormai da anni. La sua tifoseria è un modello di civiltà (meglio gli stadi del Nord, col razzismo? Meglio Roma – che ci vuole per squalificare l’Olimpico, il morto – con le coltellate?). E Palermo è ancora una bella città sfiorita, nonostante l’impegno in senso contrario dei suoi amministratori e di taluni dei suoi cittadini.
E’ che Platini, l’ingrassatello presidente Uefa, deve avere confuso attualità e memoria. Lui non ha presente Palermo, perché non c’era in serie A ai tempi de “Le Roi”. Magari Michel avrebbe dato, invece, gli Europei a Catania. Sì, al “Massimino” fu “Cibali”, in grata memoria degli immortali Pedrinho e Luvanor.
Ps. Europei alla Francia. Caviale e champagne.
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28 Maggio 2010, 07:50