07 Ottobre 2019, 06:02
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PALERMO – “C’erano tutti i presupposti per l’ennesima emergenza rifiuti a Palermo e a quel punto tutti si sarebbero mobilitati, ma mi sono assunto la responsabilità di evitarla. La Rap però da sola non può farcela: a Bellolampo abbiamo 30 mila tonnellate da smaltire e dubito che ci riusciremo in quattro mesi. La settima vasca? Nel 2021”. Parola di Giuseppe Norata, il presidente della partecipata del comune di Palermo che si occupa di igiene ambientale e che è impegnato a fronteggiare la chiusura della discarica, oltre al valzer dei camion che fanno avanti e indietro con l’immondizia. “Ai cittadini chiedo collaborazione – dice il numero uno di Rap – Siamo pronti col nuovo spazzamento e a breve avremo due nuovi Ccr, ma per il porta a porta serve più personale”.
Presidente, Palermo si trova ancora una volta in emergenza rifiuti?
“No, Palermo in questo momento non è in emergenza. Fino ad oggi abbiamo garantito la raccolta dei rifiuti e, al di là di qualche caso sporadico, non ci sono cumuli di spazzatura per strada. Abbiamo invece un problema a Bellolampo, ma si tratta di una criticità che va avanti da un paio di mesi ed è dovuta al fatto che, per la prima volta in assoluto, Palermo si ritrova senza una discarica. La comunicazione ufficiale di chiusura del sito è del 25 luglio, siamo ai primi di ottobre e di rifiuti in città non ce ne sono, se non quelli ordinari”.
Quello di Bellolampo però non è un problema di poco conto…
“E’ una criticità non indifferente, questo non l’ho mai nascosto, e siamo in una situazione delicata in cui io e il dirigente abbiamo gestito i rifiuti provenienti dalla città depositandoli nei piazzali retrostanti il Tmb, anche se non autorizzati a questo scopo. Ero davanti a un bivio e, di concerto con l’amministrazione comunale e il dirigente, ho preferito confinare un’eventuale emergenza a Bellolampo piuttosto che per le strade di Palermo. Bellolampo è un sito destinato a gestire rifiuti, quindi era più logico farlo lì; gli organi di controllo non sono dello stesso avviso, ma fanno un altro mestiere”.
Ma ad oggi com’è la situazione in discarica?
“Dal primo giugno scorso, scaduta l’ordinanza che assegnava i rifiuti di alcuni comuni della provincia a una ditta anche se all’interno di Bellolampo, la Regione ha chiesto a Rap di farsene carico. Un ulteriore sacrificio che abbiamo accettato a condizione che i rifiuti lavorati, soprattutto la parte secca, andassero subito in altri siti siciliani; il punto è che sin dall’inizio sono sorte delle criticità. Dovevamo prendere 100 tonnellate al giorno da questi comuni ma, trattandosi di centri a vocazione turistica e per giunta in piena estate, ci sono arrivate anche 200 tonnellate al giorno, con l’eccedenza che è rimasta in discarica. Poi quando è stata chiusa la sesta vasca abbiamo dovuto fronteggiare anche i rifiuti di Palermo, per non parlare del fatto che alcuni siti ce li hanno rimandati indietro. Tutto questo ha comportato la necessità di accumulare i rifiuti nei piazzali per non interrompere la raccolta in città: non abbiamo voluto creare i presupposti di un’emergenza, anche se di fronte alle emergenze tutti si mobilitano”.
Quanti rifiuti ci sono sui piazzali di Bellolampo?
“Sui piazzali abbiamo 30 mila tonnellate da smaltire e gli impianti privati sono molto rigorosi, a volte in modo esagerato, col risultato anche alcuni camion hanno fatto avanti e indietro. Domani dovremmo avere una riunione proprio a Bellolampo con i rappresentanti degli altri impianti, così da avere subito un sì o un no”.
In quanto tempo li smaltirete?
“Rispetto ai 120 giorni previsti in ordinanza, ne abbiamo già persi una ventina. Non so se saremo in grado di rispettare il cronoprogramma”.
La Regione però vi ha nuovamente diffidato, ponendo dei problemi sul Tmb…
“Le condizioni di criticità della raccolta e smaltimento dei rifiuti sono ben note e sono state rappresentate in ogni sede competente, del governo e del parlamento regionale, nonchè del governo e del parlamento nazionale, e in ultimo evidenziate con chiarezza nella riunione dello scorso 30 settembre convocata presso la Prefettura di Palermo, durante la quale la Regione non ha fatto cenno alcuno a quanto riportato nella diffida. In quel tavolo prefettizio, vista la presenza di tutti gli organi competenti e autorizzativi, le criticità potevano essere perfettamente superate ma la Regione è rimasta, evidentemente, silente. Rimango perplesso ed esterefatto”.
E dal punto di vista economico? Rap riesce a fronteggiare la situazione?
“La Rap da sola non ce la fa, in bilancio non abbiamo le risorse per questo surplus di costi. Abbiamo interloquito col Comune, che a sua volta ha un confronto serrato con la Regione: quest’ultima ha ammesso di avere delle responsabilità sul prematuro esaurimento della sesta vasca ed sui ritardi nella realizzazione della settima. All’inizio se ne prevedeva l’apertura a gennaio 2019, termine ormai abbondantemente superato; poi si è parlato di avere il primo settore pronto nel maggio del 2020, ma due settimane fa la data è stata spostata ancora, stavolta a settembre 2020. Ma per me si dovrà aspettare il 2021”.
Ma quanto costa il trasporto di questi rifiuti?
“Fra trasporto e conferimento, circa 140 euro a tonnellata. Palermo produce 850 tonnellate di rifiuti al giorno, a cui bisogna sottrarre la parte dell’organico che rimane a Bellolampo e che, una volta stabilizzata e mescolata con gli inerti, viene usata per coprire la sesta vasca. Bisogna quindi togliere il 30-35% di organico e arriviamo così a 550 tonnellate al giorno da moltiplicare per 140 euro. Sono quasi 80 mila euro al giorno”.
E finora come avete fronteggiato la spesa?
“Abbiamo pagato una quota del trasporto e una del conferimento, ad oggi non abbiamo problemi di liquidità ma aspettiamo i sette milioni della Regione che, sommati ai risparmi e all’efficientamento, ci consentirebbero di arrivare fino a dicembre. Ma è chiaro che per il futuro da soli non ce la facciamo”.
I palermitani però, ad ottobre, si ritrovano a pagare il saldo Tari…
“Nonostante qualche ritardo, stiamo andando avanti sul piano dei Ccr: a ottobre apriremo quello di Sferracavallo ed entro l’anno quello a monte di via Oreto. Inoltre abbiamo approvato il nuovo piano di spazzamento con 70 itinerari meccanizzati e una miriade di piccoli itinerari in cui la spazzatrice non può entrare e dove quindi si opererà con manuale. Dei 70 itinerari, 20 sono stati già trasmessi ai vigili urbani per il piano dei divieti di sosta. Appena verrà definito, potremo partire”.
Cosa cambierà rispetto a ora?
“Abbiamo efficientato il nostro parco mezzi ed è in corso la gara per noleggiare quattro spazzatrici per un anno: questo ci consentirà di partire con i 20 itinerari che poi, man mano, aumenteremo. Le spazzatrici aspirano e puliscono ma ci sarà anche un operatore per raccogliere i rifiuti e, in alcuni casi, anche col soffiatore. Copriremo circa 100 chilometri a settimana”.
Questi 20 itinerari che zone coprono?
“Li abbiamo identificati per zone: Ponte Ammiraglio, Galletti, Bonagia, Falsomiele, Villaggio Santa Rosalia, Castellana, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Brunelleschi, Cristoforo Colombo, Scinà, Galileo Galilei, Rapisardi, Ucciardone, Notarbartolo, San Paolo, D’annunzio, Sammartino, Sciuti e Don Orione. Ovviamente sono comprese tutte le vie limitrofe”.
E sulla differenziata?
“Sulla differenziata stiamo lavorando al piano di comunicazione, mentre sul porta a porta siamo in sofferenza nel terzo step, quello del Borgo Vecchio. Siamo anche in ritardo su quello successivo, ossia via Messina Marine: aspettiamo che prima il Comune autorizzi il nostro piano del personale. Abbiamo bisogno di 180 unità in più, di cui 90 in mobilità da Reset: nel budget ci sono anche le risorse per pagare questo personale che però è necessario sia per il terzo step, che per quelli successivi. Fare più differenziata significa inoltre far diminuire i rifiuti che portiamo in altre parti della Sicilia, è tutto collegato”.
Quando avremo il porta a porta in tutta la città?
“Stiamo facendo delle valutazioni con il ministero dell’Ambiente, dobbiamo capire se è possibile coprire l’intera città o adottare una soluzione mista”.
Cosa vuole dire ai palermitani?
“A quelli che sono già serviti dal porta a porta, dico che ogni grammo di spazzatura in meno significa meno costi per la città e meno problemi a Bellolampo. Hanno già un servizio, devono solo utilizzarlo. Agli altri chiediamo un po’ di pazienza, stiamo lavorando sui mezzi per lo svuotamento delle campane della differenziata. E se le trovano piene, chiediamo il sacrificio di arrivare fino al Ccr”.
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