Ex assessori, deputati e fedelissimi | L’ombra di Lombardo sui candidati

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17 Ottobre 2017, 18:54

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PALERMO – Non ci sarà Toti, il figlio, deputato uscente. E non ci sarà Giuseppe, il nipote, aspirante onorevole rimasto deluso. Ma l’ombra di Raffaele Lombardo è stesa su quasi tutti i partiti e i candidati governatori. Da Nello Musumeci a Fabrizio Micari, passando anche per Claudio Fava, non c’è, tra questi tre aspiranti presidenti, uno che non “peschi” nell’esperienza folgorante e già tramontata del Movimento per l’autonomia.

Oggi, gli ex Mpa, ufficialmente, compongono la lista dei “Popolari e autonomisti” che fa parte della coalizione che sostiene Nello Musumeci. Una formazione politica composita, in realtà, che comprende anche il Cantiere popolare di Saverio Romano e l’Idea Sicilia di Roberto Lagalla, già indicato come futuro assessore dal candidato governatore del centrodestra. In una giunta, quella di Musumeci, dove siederà certamente Gaetano Armao. Che è stato un assessore non proprio “marginale” nelle giunte di Raffaele Lombardo, dove ha ricevuto la delega alla Presidenza, poi ai Beni culturali e quindi quella “pesante” del Bilancio. Proprio la delega che riceverebbe, oltre alla carica di vicepresidente della Regione, in caso di vittoria di Musumeci.

Ma non c’è certamente solo Armao, tra gli ex assessori di Lombardo in corsa nuovamente in queste Regionali. Dall’altra parte della barricata, infatti, a conferma della natura ‘trasversale’ di quella tradizione, ecco l’altro vicepresidente designato: Giovanni La Via, che compone il ‘ticket’ col candidato del centrosinistra Fabrizio Micari ed è anche candidato all’Ars, è stato assessore all’agricoltura di Raffaele Lombardo. Che pochi anni dopo, sulla stessa poltrona e con la stessa delega avrebbe nominato Francesco Aiello che oggi è un candidato, nel collegio di Ragusa, dei “Cento passi” di Claudio Fava. E proprio la nomina dell’ex di Lombardo ha innescato polemiche e proteste tra gli esponenti della sinistra. Ma c’è una “mezza giunta” di Lombardo in corsa in queste Regionali. Candidati all’Ars anche gli agrigentini Michele Cimino (fu assessore all’Agricoltura e alle Finanze, corre con Sicilia Futura al fianco di Micari) e Roberto Di Mauro (ha ricevuto da Lombardo tre deleghe in pochi anni: Territorio, Cooperazione e Bilancio e corre con i Popolari e autonomisti in appoggio a Musumeci), e il siracusano Pippo Sorbello (è stato assessore al Territorio, prova a rientrare a Sala d’Ercole correndo nell’Udc di Cesa, con Musumeci anche lui).

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Di Mauro, un fedelissimo di Lombardo, al punto da essere tra i pochi a non lasciare in questa legislatura il gruppo dell’Mpa-Partito dei siciliani di cui anzi è stato il presidente, tra l’altro, troverà posto anche nel listino di Nello Musumeci. Nell’altro listino, un suo “ex collega”: il catanese Nicola D’Agostino, oggi coordinatore regionale di Sicilia Futura, sarà eletto automaticamente in caso di vittoria di Fabrizio Micari.

Ma al di là degli ex assessori e dei componenti dei listini degli aspiranti governatori, non sono pochi i candidati a queste Regionali che possono vantare una esperienza con l’Mpa di Lombardo, in occasione delle due corse per l’Ars in cui è stato presente il partito del governatore di Grammichele. E anche in questo caso, gli ex lombardiani sono presenti negli schieramenti di Micari e Musumeci. Anche se la maggior parte col candidato del centrodestra. Nelle liste che sostengono il rettore, ad esempio, correranno Paolo Ruggirello (Pd a Trapani) che fu candidato nel 2008 e Beppe Picciolo (Sicilia Futura a Messina) eletto con l’Mpa all’Ars alle ultime elezioni regionali. Non correrà alla fine con la lista di Micari presidente, nonostante i recenti annunci del governatore uscente Crocetta, Carmelo Leanza, fratello di Lino, scomparso prematuramente pochi anni fa. Lino Leanza, fino a una polemica rottura con Raffaele Lombardo fu qualcosa di più di un braccio destro del leader Mpa. Il fratello ha dichiarato di portare in dote “il patrimonio culturale e sociale” del politico morto nel 2015.

La maggior parte degli autonomisti, invece, sta al fianco di Nello Musumeci. È il caso del nisseno Pino Federico, oggi in Forza Italia e candidato con l’Mpa sia nel 2008 che nel 2012, così come il catanese Giuseppe Arena che oggi corre verso l’Ars col movimento #DiventeràBellissima e il trapanese Giovanni Lo Sciuto passato a Forza Italia dopo la lunga parentesi nel partito di Angelino Alfano. Sempre nel 2008, nella lista dell’Mpa figuravano il messinese Cateno De Luca (oggi in corsa con l’Udc) e i palermitani Totò Lentini (oggi in Forza Italia) e Marianna Caronia (che tenta, sempre in Forza Italia il doppio salto da Sala delle Lapidi dove è stata eletta pochi mesi fa, a Sala d’Ercole). In occasione delle ultime elezioni regionali, invece, a raggiungere l’Ars attraverso l’Mpa fu Giovanni Greco (che in questa occasione lancia il figlio) e Vincenzo Figuccia che ci riprova da candidato Udc dopo aver lasciato Forza Italia, in rotta con Gianfranco Micciché. Ad Agrigento, intanto, Forza Italia schiera Patrizia Marino, moglie di Eugenio D’Orsi che fu presidente della Provincia agrigentina sotto l’egida del Movimento per l’autonomia. Che adesso, praticamente, non esiste più. Ma l’ombra del suo fondatore è stesa su quasi tutti i partiti in corsa.

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17 Ottobre 2017, 18:54

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