31 Luglio 2023, 14:20
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PALERMO – “Essendo inquadrati nelle categorie A e B, non dovrebbero essere abilitati a funzioni proprie di personale afferente a categorie superiori, quali il pagamento degli emolumenti dei 2500 operai forestali del territorio catanese, ma grazie al loro senso di responsabilità anche questo mese le famiglie di questi lavoratori avranno corrisposti gli stipendi”.
A rappresentare quanto accaduto nell’ex azienda Foreste di Catania, oggi servizio 11 del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, sono Paolo Montera e Danilo Sottile, rispettivamente segretario generale regionale e segretario generale territoriale della Cisl Fp che aggiungono: “Grazie a questi lavoratori. Hanno dimostrato, ancora una volta il loro grande senso di responsabilità e quanto sia indispensabile il servizio dei dipendenti della Regione Siciliana, oggi demansionati, che chiedono un diritto ancora loro negato e solo in Sicilia: la riclassificazione del personale”.
Nell’ex Azienda Foreste di Catania, sono in servizio 26 unità di personale di cui quattro dirigenti, cinque funzionari tecnici, 15 dipendenti delle categorie A e B e due istruttori, quindi di categoria C, di cui un tecnico. Oltre a gestire 2500 operai forestali, ad essi sono affidati progetti annuali a sostegno dell’ambiente e a favore di un economia che in tanti centri della provincia Etnea ha una forte presenza delle maestranze forestali. Il totale della spesa gestita è di 23 milioni di euro l’anno. Molti di questi dipendenti regionali però non avrebbero la categoria idonea per farlo e così, con lo stato di agitazione dichiarato dai sindacati, hanno iniziato ad attenersi rigorosamente alle loro mansioni finendo per dimostrare l’indispensabilità del loro servizio.
“La legittima protesta – commenta Montera – ha causato ripercussioni su 2500 famiglie e una guerra tra lavoratori. Da qui l’atto di responsabilità e solidarietà dei regionali che hanno sospeso, soltanto per qualche ora, l’astensione dalle mansioni superiori per consentire che i forestali abbiano lo stipendio. Questo è soltanto uno tra i tantissimi casi – prosegue – in cui i lavoratori di categoria A e B portano avanti gli uffici della Regione”.
La Cisl Fp Sicilia chiede di fare presto. “Chiediamo – afferma Montera – la stessa responsabilità nei confronti del personale amministrato al presidente della Regione Schifani. Il governatore ha avocato a sé la trattazione della vertenza ma, ancora, non ha dato seguito all’individuazione delle soluzioni richieste a partire dalla nomina del nuovo direttivo dell’Aran Sicilia. La Regione – conclude il segretario della Cisl Fp Sicilia – non può più andare avanti sfruttando la buona volontà di lavoratori demansionati e sottopagati. Il governo ne prenda atto e, se ha davvero a cuore le sorti dell’Isola, valorizzi il lavoro dei suoi dipendenti unici, in Italia, a non avere il contratto di lavoro rinnovato”.
“Desidero ringraziare i dipendenti delle fasce A e B in servizio presso la sede di Catania del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale (ex azienda foreste) per la sensibilità dimostrata oggi nel sospendere lo stato di agitazione sindacale che stanno portando avanti, per la riclassificazione del personale, per consentire il pagamento degli stipendi ai 2.500 lavoratori forestali in servizio nella provincia etnea. Hanno evitato, così, che scoppiasse una bomba sociale. Siamo convinti che le loro rivendicazioni siano condivisibili e stiamo lavorando per trovare, nel rigoroso rispetto delle normative e della sostenibilità finanziaria, una forma di riconoscimento. L’assessore alla Funzione pubblica è impegnato da mesi per trovare una soluzione e c’è l’impegno di tutto il governo regionale per risolvere la vertenza”. Così, in una nota, il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Luca Sammartino.
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31 Luglio 2023, 14:20