13 Dicembre 2017, 19:18
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PALERMO – All’A.I.A.S. di Palermo è stata inaugurata un’iniziativa che merita di essere raccontata, non fosse altro che per il valore che gli riconoscono gli stessi i protagonisti coinvolti e gli amici degli amici degli amici. Perché sono storie che spesso non escono fuori o vengono raccontate male, oppure perché non sempre si comprende appieno di quanto lavoro e di quanta speranza si riempiano certe esperienze.
Disabili dell’Aias ed ex detenuti: strani incontri di gente abituata ad essere guardata con diffidenza, abituata a gestire il disagio di un passato sbagliato o di un presente difficile, di una volontà oppure di un destino che ha segnato per sempre il corso di un’esistenza che non potrà essere come quella degli altri.
Due categorie di persone che da sempre si battono alla ricerca del proprio spazio nella società, nel mondo del lavoro e con le dovute differenze, disabili ed ex detenuti, lottano per un posto, non in prima fila, ma un posto qualunque dal quale ammirare il cielo. Potrebbe dirsi integrazione e voglia di riscatto. Eppure si divertono e fanno dolci buonissimi.
Massimo e Marcello hanno sbagliato, sono finiti in galera e poi ci hanno provato: hanno preso il diploma all’alberghiero, hanno fatto corsi e si sono specializzati nella pasticceria siciliana. Francesco e Antonio, loro no, loro non hanno sbagliato, sono nati con un ritardo mentale, ma sono precisi e attenti e la pasticceria l’hanno presa seriamente. E così quando il presidente dell’Aias di Palermo, Salvatore Nicitra, ha presentato il progetto e proposto ai 2 ex galeotti di partecipare al laboratorio, a tutti è sembrata una buona idea. Una di quelle buone idee che piacciono a tutti e che si fanno per questo. Chi poteva immaginare che tra i ragazzi disabili e i pasticceri potesse nascere una vera amicizia? Chi avrebbe scommesso su quegli abbracci e sulla commozione davanti ad un buccellato? Pensare che i dolci sono buonissimi sembra una cosa da mettere in secondo piano e invece, ci spiegano Marcello e Salvatore (disabile dalla nascita) sono il naturale risultato della fusione di anime, passione e impegno. Loro dicono che con questi ingredienti è normale che i dolci vengano buoni. Però si sa, loro hanno un’idea tutta personale di cosa sia normale.
Sul progetto tanto di cappello, ma non credevamo che i prodotti fossero davvero così buoni e come spesso succede quando ti imbatti in certe persone abbiamo dovuto faticare per riuscire a pagare prima di andare via con due sacchi pieni di cose buonissime che quest’anno regalerò a tutti gli amici. Il prossimo appuntamento durante il presepe vivente presso il Centro AIAS di Via Raiti 16 (traversa di Via E. Basile) nei giorni 16 e 22 dicembre per comprare i loro prodotti e aiutarli a realizzare i loro sogni.
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13 Dicembre 2017, 19:18