29 Gennaio 2014, 09:39
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CATANIA – Macchina fotografica in mano, occhi attenti e orecchie intente ad ascoltare il racconto dettagliato di Fabio Matà. Luciano Garofano, ex generale dei Ris, ieri ha iniziato il sopralluogo nel luogo dell’omicidio di Maria Concetta Velardi. L’avvocato Giuseppe Lipera, difensore del figlio della vittima, lo ha ingaggiato come super consulente per dare una sferzata alle indagini del delitto, purtroppo ancora irrisolto. “Stiamo facendo di tutto – dichiara Lipera a LiveSiciliaCatania – perchè vogliamo accertare la verità perchè vogliamo trovare i colpevoli o il colpevole di questo efferato omicidio. Noi stiamo facendo di tutto sotto ogni profilo”.
Il legale presente insieme all’avvocato Grazia Coco al sopralluogo di Garofano, questa mattina, davanti alla cappella e a quell’angolo del camposanto dove è stato trovato il corpo della vedova Velardi con il cranio fracassato parla di alcuni capelli trovati nelle mani della mamma di Fabio Matà che tra qualche giorno saranno analizzati dai laboratori della Scientifica. “Ci sono tanti tanti reperti – spiega Lipera – la pietra, peli, capelli, materiale organico di varia natura. Qualcosa spero che emergerà, quanto meno attraverso queste analisi scientifiche e biologiche per avere il quadro di chi possa essere la mano omicida: se un uomo o una donna. Un eventuale dna. Tutto questo – chiarisce – in perfetta armonia con le indagini tradizionali”.
Luciano Garofano ha la bocca cucita. Chiede anche ai fotografi di allontanarsi e lasciarlo lavorare. “Cercheremo di dare un contributo a questa indagine” è l’unica frase che mormora. Poche parole per l’ex generale dei Ris che ha un delicato ruolo in questa indagine parallela portata avanti dalla Studio Lipera che ha già dato incarico a due investigatori privati oltre ad una criminologa. Ma perchè Garofano? “Premesso – risponde Lipera – che in questa materia gli esperti in Italia sono pochi. Garofano ha una fama che supera certamente i confini nazionali. Quindi, l’ho contattato ed ha accettato l’incarico. In questo momento siamo in una fase di studio, disamina. E’ troppo presto per azzardare delle ipotesi. Speriamo – conclude – che dalle analisi di Palermo, come detto, possa emergere qualche elemento utile”.
La cappella Matà oggi è la casa eterna anche di Concetta Velardi, che riposa accanto al figlio Lorenzo e al marito Angelo. Il suo sorriso compare accanto alle foto dei due parenti scomparsi e a cui aveva dedicato ogni attimo della sua vita da 15 anni. Lì dove qualcuno ha deciso che doveva morire, in un piccolo viottolo di un cimitero dove oggi c’è un mazzo di fiori.
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29 Gennaio 2014, 09:39